Scuole non statali messe in ginocchio dalla crisi. Il caso Firenze, calo iscritti 20%

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red – La crisi ha colpito tutti i settori economici, anche quello delle scuole non statali. Impossibilità di pagare le rette da parte delle famiglie e impossibilità da parte dello Stato di aumentare i finanziamenti pubblici.

red – La crisi ha colpito tutti i settori economici, anche quello delle scuole non statali. Impossibilità di pagare le rette da parte delle famiglie e impossibilità da parte dello Stato di aumentare i finanziamenti pubblici.

Da distinguere il caso dei nidi e scuole dell’infanzia per le quali esiste un contributo statale che permette di contenere le rate, rispetto a medie e superiori.

Ad esempio, in provincia di Firenze, i costi medi delle rette per infanzia e nidi si aggira intorno alle 150 euro mensili, mentre per medie e superiori tra le 300 e le 400.

Motivo per cui si è assistito ad un calo di iscrizioni per media e superiore di circa il 20%. Ma le famiglie iniziano ad avere difficoltà anche per le rette di infanzia e nidi, sono circa il 12%.

Per il prossimo anno, la Fism Toscana prevede un calo di iscritti di circa mille unità, famiglie che opteranno per la statale.

Una situazione che crea difficoltà anche per i lavoratori del settore e non solo per i docenti precari. Infatti, si è dovuti ricorrere anche alla cassa integrazione per i lavoratori con contratto a TI.

Che fare, dunque?

Le scuole si stanno adoperando per venire incontro alle famiglie contemplando agevolazioni per i pagamenti, ma lo sguardo e la speranza è verso gli aiuti regionali o statali

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