Scuole e pandemia: una su due segnala la mancanza di docenti, il 22% i collaboratori scolastici

I dati fanno riferimento al questionario online messo a punto da Cittadinanzattiva e al quale hanno risposto, fra ottobre e novembre 2020, 327 genitori, docenti, studenti e dirigenti scolastici in riferimento a 233 scuole di 17 regioni. I dati emergono dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla XVIII edizione, presentato oggi da Cittadinanzattiva.
Per garantire il distanziamento la gran parte delle scuole ha optato per soluzioni interne, utilizzando, come aule aggiuntive, laboratori (32%), aule dismesse (22%), palestre (12%). Tre casi particolari: in una scuola di Milano (IC Pareto) sono stati allestiti un container ed alcune aule all’aperto; in una scuola secondaria di II grado di Magenta sono stati utilizzati anche locali sotterranei; una scuola dell’infanzia di Corsico ha adibito ad aula la sala “nanna”.
Il 56% dichiara che i banchi monoposto sono sufficienti per tutti. A mancare sono soprattutto i docenti (lo segnala quasi una scuola su due, 44%), gli insegnanti di sostegno (19%) e i collaboratori scolastici (22%).
Il 26% ha ridotto l’orario, il 65% circa ha sospeso il servizio di pre e post scuola, il 39% ha dovuto “tagliare” il servizio mensa (fra le scuole che prima del covid garantivano tali servizi). A proposito di pasti a scuola, ecco le soluzioni più gettonate: poco meno della metà delle scuole (45%) continua ad utilizzare prevalentemente il refettorio, il 38% ha scelto le aule per far mangiare gli studenti, il 12% ha privilegiato una soluzione mista fra refettorio ed aule. I pasti continuano ad esser serviti prevalentemente con lo scodellamento tradizionale (42%), circa il 28% ha preferito le monoporzioni e il 24% il lunch box.
Il 6% delle famiglie ha chiesto di portare il pasto da casa; il 13% ha rinunciato al servizio mensa; il 6% degli utenti ritiene che la tariffa sia leggermente aumentata.
Il 21% non ha più il trasporto scolastico. Riguardo al costo di questo servizio, il 9% ritiene che ci sia stato un aumento, il 66% sostiene che il costo sia rimasto invariato, per il 6% il servizio è gratuito, il 19% non sa dire se ci siano stati aumenti