Scuole e Coronavirus, cosa bisogna fare per limitare il contagio? Presidi in attesa di istruzioni
Le notizie delle ultime ore hanno allarmato genitori, docenti e dirigenti. Infatti, al momento si contano 16 nuovi casi di contagio da Coronavirus. Chat scolastiche impazzano, preoccupazione avanza.
Cosa devono fare le scuole?
“Siamo preoccupati: chiediamo che il ministero della Salute ci dia le necessarie indicazioni per operare correttamente nell’ambito di una strategia generale, nazionale”, dice Paola Serafin all’ANSA, che guida i dirigenti scolastici della Cisl. “Era purtroppo prevedibile che ci fossero persone italiane contagiate nel nostro Paese – osserva – prima o poi un’estensione del fenomeno era evidente che ci sarebbe stata. Noi presidi ci affidiamo al Servizio sanitario nazionale: deve essere questo ad indicarci la via; la strategia deve essere complessiva non basta mettere un tampone: ci vuole una regia nazionale. Aspettiamo che chi è competente ci dica cosa fare”.
Preoccupazione non allarmismo
“Preoccupazione ma non allarmismo” per l’Anp e invitano a “non farsi prendere dal panico”. “Le persone interessate non appartengono al mondo scolastico o comunque non lo frequentavano da tempo – commenta Giannelli – Deve essere l’autorità sanitaria a esprimersi, evitiamo di fare allarmismo o creare tensioni. Le scuole sono luoghi sicuri”.
Il Ministero della Salute ci dia indicazioni
Roberta Fanfarillo che guida i presidi della Cgil ricorda che “anche il ministero dell’Istruzione deve prendere indicazioni dal ministero della Salute e dal Consiglio Superiore di Sanità in caso di emergenza sanitaria, come lo è questa. In questo momento chiedere a profani delle misure – ragiona Fanfarillo – significa interferire con un compito che è esclusivo dell’autorità sanitaria e creare allarme ingiustificato. Attendiamo fiduciosi e riteniamo che in questa vicenda noi presidi non possiamo dare indicazioni”.
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