Scuole, da Nord a Sud, la preoccupazione è non avere tempo e soldi
Città che vai, situazione scolastica che trovi (a settembre). A cercare di esplorare le problematiche differenti dal Nord al Sud dell’Italia in vista della ripresa delle lezioni per il 14 settembre è stato il Fatto Quotidiano.
Il quadro emerso, dopo aver dato voce agli uffici scolastici territoriali, è un collage di situazioni e preoccupazioni diverse, ma anche molte situazioni comuni, come per esempio la convinzione che il tempo a disposizione sia poco per realizzare interventi di ripristino o suddivisione degli ambienti scolastici e che anche le risorse economiche potrebbero non arrivare in maniera tempestiva.
Se a Brescia si boccia l’idea delle tensostrutture per il clima rigido d’inverno, a Torino si pensa di chiedere una mano agli atenei in fatto di “aule in prestito” e a Padova ancora si lavora sulla soluzione per le aule sovraffollate.
Il problema degli spazi riguarda alcune regioni del Sud. A Palermo che gode di un buon “patrimonio scolastico”, la preoccupazione è rivolta alle periferie dove, scarseggiando i teatri e i cinema, si cercano spazi alternativi, come per esempio le biblioteche.
Il censimento di strutture alternative è scattato anche a Bari, che tuttavia sembra più impensierita dalla carenza di personale Ata. La riduzione del numero di studenti per classi per consentire la distanza di sicurezza rende necessario un aumento del personale, compreso quello per ruoli amministrativi e tecnici.
E’ la stessa preoccupazione che si vive a Napoli che dà importanza alla sanificazione e dunque è impensierita dall’idea di non avere personale Ata a sufficienza. Oltretutto il territorio campano si presenta tutt’altro che omogeneo: nel centro di Napoli c’è un patrimonio edilizio storico che non può essere toccato in alcun modo ed è già sovraffollato. Nelle periferie, invece, non esistono vincoli sull’edilizia, ma il problema riguarda il trasporto pubblico.
E di trasporto pubblico si preoccupa pure Bologna. Per evitare gli assembramenti sugli autobus propone di posticipare l’ingresso a scuola; altrimenti sarà inevitabile raddoppiare il parco delle vetture. Sulla situazione più strettamente scolastica, invece, dichiara di non avere particolari preoccupazioni almeno per il momento. Punterà su un mix delle misure previste nelle linee guida.