Scuole chiuse per 4 giorni in un paese dell’Abruzzo: paura per la febbre gialla. Appello del Comune: “Niente allarme”
In un paese, in provincia de L’Aquila, è allarme per un caso di febbre gialla. La Asl locale ha confermato il contagio, inducendo le autorità a disporre la chiusura delle scuole per quattro giorni a partire dall’8 novembre, in una mossa preventiva per la sicurezza pubblica.
La paziente, una donna residente a Civita d’Antino ma con domicilio a Roma, è attualmente in cura presso l’istituto Spallanzani. La misura di chiusura delle istituzioni scolastiche segue il ritorno della donna nel comune durante il periodo di incubazione del virus. È in fase di attivazione anche il Centro Operativo di Emergenza comunale, segno di un’allerta sanitaria ben gestita.
L’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato per tranquillizzare i cittadini, sottolineando che le procedure adottate sono di natura cautelativa e non devono causare panico. Un invito alla calma, quindi, in attesa di ulteriori sviluppi.
La febbre gialla è una malattia virale, come spiegato dal Ministero della Salute, causata dal genere Flavivirus. È una patologia che colpisce umani e primati, veicolata dalle zanzare del genere Aedes, e endemica in regioni tropicali. La trasmissione del virus può avvenire anche in zone ad alta quota e si stima che la diffusione reale superi quella documentata ufficialmente a causa di lacune nella sorveglianza sanitaria o elevata copertura vaccinale.
La malattia presenta sintomi che possono variare da lievi a gravi, con esiti anche letali. Caratteristica distintiva in alcuni casi è l’ittero, che conferisce al termine “febbre gialla” il suo nome per il colore giallastro di occhi e pelle. La finestra temporale per l’insorgenza dei sintomi è tipicamente di 3-6 giorni post-infezione e, a oggi, non esiste un trattamento specifico.
La vaccinazione si conferma lo strumento più efficace di prevenzione, specialmente per chi viaggia o risiede in aree a rischio. La guarigione dalla malattia garantisce un’immunità duratura, rendendo chi è guarito immune a vita.