Scuole cattoliche verso un codice di condotta unico: vietati OnlyFans e post ‘scomodi’. La reazione della maestra licenziata: “La libertà viene prima del lavoro”

Il documento, già approvato dall’assemblea provinciale di Treviso, sarà sottoposto alla valutazione della Federazione nazionale per un’eventuale estensione a tutte le scuole associate.
Social e vita privata sotto osservazione
Il codice interviene su aspetti finora lasciati all’interpretazione individuale, come la pubblicazione di contenuti espliciti o l’allineamento tra messaggi pubblici e valori educativi. La vicenda di Elena, la maestra licenziata da un asilo parrocchiale per il suo profilo OnlyFans, ha riacceso il dibattito, ma la Fism precisa che il lavoro sul documento era già iniziato prima del caso. La Federazione ha sottolineato che il codice chiarisce come i docenti debbano rispettare il progetto educativo anche nelle scelte personali, evitando comportamenti in contrasto con la missione scolastica.
Reazioni e prospettive future
Come segnala il Corriere della Sera, Elena ha commentato con ironia la notizia: “Se mi avessero proposto un contratto così, avrei rinunciato. La libertà viene prima del lavoro”. Se approvato a livello nazionale, il codice potrebbe diventare un riferimento unico per tutte le scuole associate, ridefinendo i confini tra vita privata e responsabilità professionale nel mondo dell’istruzione.
Quando i comportamenti extra-lavorativi possono costare il posto
La condotta extralavorativa degli insegnanti può avere rilevanza disciplinare, fino a giustificare il licenziamento, se mina il rapporto fiduciario con l’istituzione scolastica. Pronunce come quella della Corte d’Appello di Milano (n. 388/2022) hanno stabilito che comportamenti esterni, anche in assenza di condanne definitive, possono compromettere l’affidabilità richiesta a chi opera in ambito educativo. Un principio rafforzato da altre sentenze, tra cui quelle delle Corti d’Appello di Roma (n. 1252/2024) e Agrigento (n. 403/2023), che sottolineano come la libertà personale debba cedere il passo alle responsabilità professionali.
Social, OnlyFans e il dilemma della reputazione scolastica
L’avvento dei social network e di piattaforme come OnlyFans ha reso più complesso il bilanciamento tra vita privata e ruolo pubblico. Se da un lato il diritto alla riservatezza è tutelato a livello europeo, dall’altro la funzione educativa impone standard di condotta più rigorosi. Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 62/2013) già impone il rispetto del decoro istituzionale, ma l’evoluzione digitale richiede regole più precise.
In arrivo codice etico anche per la scuola pubblica
Non solo per le scuole cattoliche, novità in arrivo anche per la scuola pubblica. Una commissione di giuristi, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, sta definendo un codice di condotta per regolamentare la presenza digitale dei docenti. Il documento, ispirato alle norme già vigenti per la Pubblica Amministrazione, includerà disposizioni sull’uso dei social network e piattaforme come OnlyFans, con l’obiettivo di tutelare l’immagine della scuola e dei suoi professionisti.
Le nuove linee guida dovrebbero prevedere che gli insegnanti adottino “ogni cautela” nell’esprimersi online, evitando che opinioni personali siano associate all’istituzione scolastica. Sarà vietato l’uso di account istituzionali per scopi privati, mentre le email professionali potranno essere impiegate solo per motivi di servizio. Inoltre, ogni scuola potrà adottare una “social media policy” specifica, con regole più stringenti per i dirigenti.