Scuole aperte di pomeriggio. Se ne dovranno occupare i docenti

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dp – Parliamo dell’articolo 7 del Decreto istruzione che introduce alcune misure dirette ad affrontare il fenomeno della dispersione scolastica, con particolare attenzione alle aree del Paese che risultano a maggiore rischio di evasione dell’obbligo.

dp – Parliamo dell’articolo 7 del Decreto istruzione che introduce alcune misure dirette ad affrontare il fenomeno della dispersione scolastica, con particolare attenzione alle aree del Paese che risultano a maggiore rischio di evasione dell’obbligo.

Si tratta di uno degli obiettivi che il Ministro ha posto come cardine del suo programma, già a partire dall’audizione in Commissione cultura.

Cardine che ha preso corpo con l’articolo 7 del Decreto legge istruzione. L’articolo prevede l’avvio, già dall’anno scolastico 2013-2014, di un programma sperimentale di didattica integrativa che contempla anche il prolungamento dell’orario scolastico per gruppi di studenti con particolare riferimento alla scuola primaria.

Il chiaro obiettivo è il rafforzamento delle competenze di base e dei metodi didattici, sviluppando soluzioni innovative dirette proprio agli studenti a maggior rischio di abbandono scolastico nonché quello di rendere le scuole spazi aperti alle famiglie e alla comunità e luoghi di coesione sociale.

È inoltre previsto che, per realizzare tale programma, le istituzioni scolastiche possano avvalersi di associazioni e fondazioni private senza scopo di lucro, appositamente abilitate dal Ministero, tra le cui finalità statutarie rientrino l’aiuto allo studio, l’aggregazione giovanile e il recupero da situazioni di disagio.

Chi dovrà occuparsi della gestione degli orari pomeridiani?

Al quesito che ha impegnato dibattiti su forum e gruppi FaceBook, ha risposto qualche giorno fa il sottosegretario Gian Luca Galletti, rispondendo ad una interrogazione parlamentare "al momento – ha specificato – non sono previste forme di esternalizzazione delle descritte iniziative di didattica integrativa, che saranno affidate quindi al personale docente".

Se ciò sarà valido solo per la fase sperimentale e con quali modalità sarà attuato (ad esempio: si tratterà di ore aggiuntive o si sperimenteranno forme di orario più flessibile?) non è dato sapere. Attendiamo maggiori particolari con l’avvio della fase sperimentale.

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