Scuole aperte d’estate non bastano, Codacons: “Genitori in trappola, niente vacanze e rincari per centri estivi”
Se almeno 6 milioni di lavoratori in Italia non possono permettersi una vacanza (dati della Confederazione europea dei sindacati), questi stessi cittadini si stanno in questi giorni ritrovando in trappola: anche nella canicola delle città italiane colpiscono infatti i rincari, rendendo di fatto insostenibili i costi di centri estivi, ludoteche e strutture per l’infanzia.
A lanciare l’allarme è il Codacons, rimarcando che “non basta quanto previsto dal ministro Valditara, ossia il piano per tenere aperte (su base volontaria) le scuole d’estate: in assenza infatti di nonni o di baby-sitter, e alla luce del lungo periodo di chiusura delle scuole, sulle spalle delle famiglie si sta comunque riversando un peso non indifferente”.
Il Codacons chiede al governo di intervenire “estendendo le agevolazioni per la frequenza di centri estivi e realtà dedicate all’infanzia, in modo da garantire un supporto ai cittadini che hanno figli e non godono di adeguati supporti”, sostiene il presidente Carlo Rienzi.
“Se una parte sempre più ampia degli italiani non fa le vacanze bisogna almeno rendergli più facile la vita, visto che di sicuro chi non va in vacanza non può permettersi una baby-sitter”, conclude.