Scuole aperte d’estate, il piano potrebbe interessare i docenti precari. Ecco perchè

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Il piano scuola d’estate previsto dal Ministero è senz’altro uno dei temi più attesi nelle prossime settimane: il 21 maggio scadono i termini per presentare i progetti. Sono tanti i dubbi e le perplessità ma il “ponte” voluto dal Ministro Bianchi potrebbe anche rivelarsi un’occasione per provare a riprendere contatto con la scuola in presenza e “alleggerire” il carico emotivo. Senza contare che potrebbe essere anche un’occasione per giovani docenti ancora precari che intendono misurarsi con questo progetto educativo.

Come sappiamo, nella fase 1 del progetto, ovvero quella prevista per il mese di giugno, le istituzioni scolastiche potranno proporre:

  • iniziative di orientamento (ad esempio, nell’ambito delle STEAM);
  • attività laboratoriali (ad es. musica d’insieme, sport, educazione alla cittadinanza e all’ambiente, utilizzo delle
    tecnologie);
  • approfondimenti per la conoscenza del territorio e delle tradizioni delle realtà locali;
  • l’incontro con “mondi esterni”, delle professioni o del terzo settore, promuovendo stili cooperativi degli studenti, soprattutto quelli più esposti al rischio dispersione. Il coinvolgimento degli stessi studenti nella progettazione – precisa la circolare- ne favorirebbe la responsabilizzazione.

Adesione volontaria

L’adesione degli insegnanti è volontaria e dunque non obbligatoria. Lo ha confermato anche Cristina Grieco, la consigliera del Ministro Patrizio Bianchi nel corso del dibattito su Orizzonte Scuola Talk dell’11 maggio: le attività “potranno essere declinate in modo diverso le attività a secondo delle esigenze”, mentre sull’utilizzo del personale scolastico, Grieco specifica: “Non c’è obbligo di impegno per gli insegnanti”.

Scuola aperta in estate: come attivarla, chi partecipa, quali attività. Il ruolo degli insegnanti [SPECIALE GUIDA]

Un’occasione per i precari?

Da qui si evince che l’occasione potrebbe essere buona per i docenti precari che quest’anno non hanno svolto molte ore di supplenza o che comunque avessero voglia di partecipare, per quanto riguarda la prima fase, al progetto di potenziamento dei recuperi disciplinari.

Dopo un anno non ordinario come quello che sta per concludersi un progetto del genere potrebbe anche diventare interessante per quei docenti che da poco hanno iniziato la carriera di insegnante tramite le supplenze, per lo più brevi e saltuarie. Un’esperienza da “mettere sul curriculum”. Senza contare che un “guadagno extra” potrebbe fare comodo per questi precari volontari.

Piano Scuola Estate, supplente al 30 giugno può chiedere la disoccupazione Naspi e accettare il PON?

Come abbiamo spiegato in precedenza, per i progetti Pon, infatti, la misura del compenso è stabilita per i docenti in 70 euro lordi l’ora e sarà commisurata all’attività effettivamente svolta. La misura per il tutor, invece, può arrivare fino a 30 euro lordi l’ora.

In verità i sindacati avevano proposto di allungare almeno fino al 30 giugno i contratti dei supplenti covid: 75 mila unità fra docenti e personale Ata che concluderanno il loro rapporto di lavoro al termine delle attività didattiche ordinarie a causa di mancanza di copertura economica.

Ma potrebbero avere anche un’altra occasione e dunque non è escluso che saranno molti di questi supplenti covid che decideranno di tornare a scuola in estate per dare il proprio contributo.

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