Scuole aperte d’estate, 7 persone su 10 favorevoli ad attività extrascolastiche: l’idea piace a genitori e terzo settore. Meno ai docenti
La scuola aperta d’estate piace a 7 persone su 10. E non per recuperare a livello formativo ma per permettere ai bambini e ragazzi di riallacciare rapporti di socialità grazie ad attività extrascolastiche. Lo mostrano i dati una ricerca condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale ‘Con i Bambini’, sintetizzata da Skuola.net
Molto favorevoli alla proposta ministeriale è soprattutto chi fa parte del Terzo Settore (associazioni di volontariato, imprese sociali, ecc.), dove si arriva all’81% dei consensi.
Quelli che sembrano non essere convinti, invece, appaiono proprio i docenti: qui i favorevoli sono solo il 45% del campione. Tra i genitori, invece, è il 60% ad accogliere positivamente l’idea di accompagnare i figli verso un’estate diversa, ma costruttiva.
Le attività estive complessivamente raccolgono più successo nelle regioni settentrionali (ad approvare l’idea è il 75% del totale). Mentre al Sud la percentuale, pur rimanendo alta, si abbassa di qualche punto, fermandosi al 61%.
Anche Orizzonte Scuola ha condotto un breve sondaggio simile e simili sono stati i risultati: per oltre il 46% degli intervenuti, il piano di recuperi estivi previsto dal Ministro Bianchi, dove concentrarsi per lo più in attività ricreative e ludiche per “rimettere in contatto” gli studenti dal punto di vista della socialità. Secondo questa fetta, maggioritaria, di utenti, la didattica a distanza non avrebbe creato problemi al punto da ipotizzare un recupero dei gap formativi.
C’è però il 37% dei partecipanti che ritengono invece importante sia l’approccio ricreativo che quello formativo.
Chi invece ritiene che la didattica digitale abbia lasciato lacune formative per gli studenti e che quindi le attività estive dovrebbero comprendere in qualche modo anche recuperi dal punto di vista degli apprendimenti, si ferma al 16%.