Scuole al freddo, il comico Lipari: “Solidale con gli studenti, i soldi arrivano, ma non sono usati in modo corretto”

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Nel 2015, il comico e regista palermitano Roberto Lipari mise in luce un problema persistente nelle scuole italiane: il freddo. Con un atto provocatorio, vendette plaid davanti alle scuole, sottolineando come la domanda superasse l’offerta a causa delle temperature gelide nelle aule. Vent’anni dopo, dal suo periodo al liceo Galileo Galilei, la situazione non è migliorata.

Lipari ha affrontato questa tematica in diverse gag, tra cui il video “Nota Vocale” del 2020, chiedendo ai politici una “giustificazione scritta” per la mancanza di riscaldamento nelle scuole. Sfortunatamente, non ha ricevuto risposte concrete da loro.

A La Repubblica, Lipari ricorda come, durante gli inverni al liceo Galileo Galilei, gli studenti dovevano coprirsi con coperte e giubbotti a causa della mancanza di riscaldamento. La situazione contribuiva alla diffusione di malattie come l’influenza tra gli studenti, confinati in aule sovraffollate.

L’artista evidenzia un problema di gestione e distribuzione dei fondi per l’istruzione. Nonostante la necessità di riscaldamento adeguato, i fondi vengono spesso utilizzati per altri scopi, come l’installazione di maxi schermi per le circolari.

Secondo Lipari, esiste un netto divario tra le scuole pubbliche italiane e quelle private, nonché con le scuole europee. Tale disparità si manifesta chiaramente nelle condizioni di comfort termico.

Un esempio recente di questa problematica è la situazione al liceo Benedetto Croce, dove un nuovo impianto di riscaldamento può essere utilizzato solo parzialmente. Lipari, che ha portato i suoi spettacoli nelle scuole per promuovere la legalità, ricorda gli studenti costretti a indossare più giubbotti per il freddo anche durante le sue performance.

La situazione delle “scuole freezer” ha generato un’ondata di proteste da parte degli studenti, un fenomeno che Lipari sostiene fermamente. Riconosce l’importanza delle proteste studentesche e l’esigenza di una maggiore attenzione politica, sottolineando che i giovani di oggi sono gli elettori di domani.

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