Scuola senza voti, Caccamo: “4 o 8 non è un giudizio sulla persona, ma valutazione specifica di una prova. Anche Ronaldo e Messi hanno perso una gara, ma rimangono campioni”

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Sulla scuola senza voti interviene su Instagram Filippo Caccamo. Il docente e comico ha offerto una riflessione stimolante sulla valutazione scolastica, rispondendo idealmente all’articolo sulla nostra testata riguardante le parole di Annalena Benini, neo direttrice del Salone del Libro.

Benini, ispirata dall’esperienza scolastica del proprio figlio, ha espresso il desiderio di una scuola senza voti. Caccamo, tuttavia, propone un’interpretazione diversa e profonda del sistema di valutazione.

Caccamo sottolinea che il voto non è un giudizio sulla persona, né su un intero anno scolastico o carriera, ma è una valutazione specifica di una prova in un dato momento. Il comico argomenta che un voto basso in una verifica non definisce la persona come inadeguata, così come un voto alto non la eleva a genio. Tale prospettiva separa il valore umano e intellettuale dello studente dalla prestazione in un test specifico.

Il docente utilizza esempi dal mondo sportivo, come Cristiano Ronaldo e Messi, per illustrare come anche gli atleti di alto livello possano subire sconfitte senza che queste definiscano la loro carriera. Analogamente, un singolo voto non dovrebbe definire il percorso scolastico di uno studente.

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