Scuola senza voti, a Roma classi ‘alla finlandese’ in un liceo. Ecco i risultati: “Meno assenze e più benessere”. Sarà il via ad un nuovo paradigma educativo?

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Un liceo scientifico di Roma ha concluso il primo anno di sperimentazione delle “sezioni finlandesi”, un modello educativo ispirato al sistema scolastico scandinavo, noto per i suoi eccellenti risultati in termini di apprendimento.

In queste classi, il voto non è più una semplice media aritmetica, ma il risultato di un dialogo tra docenti e studenti, che collaborano per valutare il percorso di apprendimento. Gli studenti sono incoraggiati all’autovalutazione, imparando a riconoscere i propri punti di forza e le aree di miglioramento.

Come segnala La Stampa, i risultati di questo esperimento sono stati sorprendenti: le assenze degli studenti delle sezioni finlandesi sono diminuite di un terzo rispetto alle classi tradizionali. Inoltre, l’Università La Sapienza, che monitora il progetto, ha registrato un aumento del benessere e una diminuzione dello stress negli studenti coinvolti.

Un nuovo approccio alla valutazione

A La Stampa, Massimo Gervasi, docente di matematica e fisica nelle sezioni sperimentali, spiega che il sistema di valutazione tradizionale, basato sui voti numerici, può generare ansia e paura negli studenti, spingendoli a saltare le verifiche per evitare brutti voti. Nelle sezioni finlandesi, invece, l’obiettivo è valutare il progresso dello studente rispetto alla sua situazione di partenza, non solo la sua performance in un singolo compito.

Gli studenti imparano ad autovalutarsi secondo diversi criteri, come l’attenzione in classe, la capacità di prendere appunti, la puntualità nella consegna dei compiti e i risultati delle verifiche. Viene spiegato come il processo li aiuti a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio percorso di apprendimento e a diventare più responsabili del proprio successo scolastico.

Un ambiente di apprendimento collaborativo

Nelle sezioni ‘alla finlandese’, la collaborazione è fondamentale. Se uno studente non ha capito una lezione, può chiedere aiuto a un compagno, che assume il ruolo di “tutor”. Tale approccio favorisce un clima di apprendimento più sereno e solidale, in cui gli studenti si sostengono a vicenda.

Anche il rapporto con le famiglie è diverso: i genitori sono coinvolti nel processo di valutazione e sono invitati a compilare questionari per confrontare la loro percezione del rendimento dei figli con quella dei docenti.

Un modello da seguire?

Il successo delle sezioni finlandesi in un liceo di Roma dimostra, ancora una volta, che un approccio diverso alla valutazione può portare a risultati positivi in termini di benessere degli studenti, riduzione delle assenze e miglioramento dell’apprendimento. Il modello potrebbe essere un esempio da seguire per altre scuole che desiderano sperimentare nuove metodologie didattiche.

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