Scuola invia calendario riunioni GLO con iniziali degli studenti con disabilità: sanzione di 1.000 euro dal Garante per la privacy

Un gruppo di genitori ha presentato reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, contestando il trattamento illecito di dati sensibili da parte della scuola. Il problema è sorto a seguito dell’invio del calendario delle riunioni del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione scolastica (GLO) che, riportando le iniziali dei nomi e cognomi degli alunni interessati, sarebbe stato inviato a docenti, genitori, alunni e personale sanitario, rendendo di fatto identificabili gli studenti con disabilità.
L’istituto ha negato ogni violazione, sostenendo che:
- le iniziali non consentivano l’identificazione diretta degli studenti;
- gli elenchi completi degli alunni non erano pubblici né accessibili a tutti;
- la condizione degli alunni poteva essere già nota in modo informale all’interno della comunità scolastica;
- la convocazione dei GLO era un obbligo normativo e la comunicazione è avvenuta per necessità organizzative .
Inoltre, la scuola ha precisato che si è trattato di un episodio isolato, dettato da esigenze di tempistiche ristrette per l’adeguamento alle nuove disposizioni legislative sui GLO.
La decisione del Garante
Il Garante, con pro0vvedimento del 27 novembre 2024, ha ritenuto che l’istituto abbia violato il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), in particolare gli articoli 5, 6 e 9 , oltre alle norme italiane sul trattamento dei dati personali.
Secondo l’Autorità:
- la convocazione dei GLO rappresenta, di per sé, un dato relativo alla salute degli studenti interessati;
- l’utilizzo delle sole iniziali non è sufficiente a rendere anonimi i dati, soprattutto in un contesto ristretto come una scuola;
- il personale scolastico e sanitario non avrebbe dovuto ricevere informazioni che permettevano anche di diffondere le identità degli alunni coinvolti.
La sanzione
Alla luce della violazione accertata, il Garante ha imposto all’istituto una sanzione amministrativa di 1.000 euro. La decisione ha tenuto conto di alcune attenuanti, tra cui: l‘ assenza di precedenti violazioni da parte della scuola, il grado di cooperazione dimostrato dall’Istituto con l’Autorità di controllo, nonché la natura episodica dell’accaduto, avvenuto per errore e senza dolo.