Scuola in ospedale, dove si impara la voglia di vivere

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Il Messaggero ha pubblicato un’intervista a Melania Scarabottini, una docente di scuola primaria che insegna nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

La Scarabottini è anche coordinatrice della scuola del’ospedale e referente nazionale per l’istruzione domiciliare, un progetto nazionale che garantisce il diritto allo studio ai ragazzi malati.

L’istruzione domiciliare, spiega la docente, permette ai bambini ricoverati in lunga degenza di non perdere mesi di scuola, programmando insieme alle classi di appartenenza dei bambini il loro percorso scolastico in continuità di formazione.

Non si insegnano solo le materie ordinarie, ma i docenti si impegnano anche a aiutare i bambini e le famiglie ad affrontare l’impatto con la malattia e con l’angoscia della morte che purtroppo li accompagna.

Sono previsti anche progetti, come la scrittura autobiografica, a cui possono partecipare anche i genitori e molti momenti di gioco, perché ai bambini non venga mai meno la voglia di vivere e guarire.

Miur, Linee guida Scuola in ospedale e istruzione domiciliare. Ruolo dei docenti

Anche il ministro Bussetti ha commentato questo utilissimo servizio.

“La #scuola in ospedale e l’#istruzione domiciliare sono programmi fondamentali di supporto ai ragazzi e alle famiglie. Consentono di contrastare abbandono e #dispersione scolastica.
Il sistema d’Istruzione italiano si conferma un’eccellenza anche per quanto riguarda l’inclusione.
Nessuno deve essere lasciato indietro.”

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