Scuola in estate, alcuni suggerimenti sull’organizzazione. Scarica modello di rete per partenariato

Quest’estate, bambini e ragazzi delle scuole italiane parteciperanno a un programma di apprendimento estivo voluto dal Governo italiano, molti di essi, però, non hanno genitori interessati a iscriverli. I programmi di apprendimento estivo sono programmi non obbligatori, in genere da quattro a otto settimane, che supportano l’apprendimento accelerato. Sebbene alcuni programmi promuovano risultati come il recupero di potenzialità artistiche o fisico-motorie, spesso hanno lo scopo di mitigare la perdita di apprendimento che molti studenti sperimentano durante l’estate ancor di più in quest’estate la seconda dopo una lunghissima crisi pandemica.
La “diapositiva estiva” e le aree a rischio
Questa “diapositiva estiva”, crogiolo di iniziative che il ministro Bianchi vorrebbe mettere in campo, è più necessario nelle aree del Paese nel quale il rischio evasione e dispersione (durante il periodo scolastico) è più alto e pericolosa è la ricaduta sul territorio e nella comunità. E poi abbiamo la questione legata al basso reddito di alcune famiglie o le famiglie nelle quali i genitori lavorano, specie nelle grandi città, anche nel periodo estivo. Gli studenti provenienti da queste famiglie hanno maggiori probabilità di frequentare un programma estivo. Ma la domanda di programmi estivi, naturalmente, cresce in una direzione opposta a quelle che potrebbero essere le offerte del sistema scolastico. Nel mondo e anche nel privato italiano si richiede altro: spiaggia, piscina, giochi all’area aperta, montagna, laghi e fiumi, visite ad aree monumentali e archeologiche, canoa, pesca, nuoto…
I programmi estivi di successo
C’è molto che sappiamo (e molto altro possiamo imparare) sulla progettazione e l’esecuzione di programmi di apprendimento estivo efficaci. Sulla base delle migliori ricerche disponibili, indichiamo cinque modi per rendere questi programmi di successo.
Investire in educatori
Poiché il personale costituisce una parte sostanziale del budget del programma, si può essere tentati a risparmiare sui salari o sugli stipendi. Da quello che è chiarissimo, invece, il ministero sta puntando su programmi che assumono insegnanti (come esperti) con una laurea e diversi anni di esperienza di insegnamento. Programmi che hanno maggiori probabilità di migliorare i risultati scolastici rispetto a quelli che assumono personale poco qualificato (senza titoli specifici ed esperienza nel settore). Strategie come l’assunzione di insegnanti e personale con connessioni preesistenti con i giovani e il mantenimento di un basso rapporto personale-giovani possono aiutare gli insegnanti a identificare i bisogni e i punti di forza dei singoli partecipanti e ad affrontarli. Un investimento nel reclutamento, nell’assunzione e nella formazione di personale di qualità (perché il titolo di studio, da solo, è inefficace) e in un numero sufficiente di essi può essere un investimento nei risultati programmatici, anche per il futuro.
Connettiti con gli altri sul campo
Man mano che il campo si sposta verso l’estensione della giornata scolastica e dell’anno scolastico, il collegamento dell’istruzione estiva agli standard curriculari insegnati durante il normale anno scolastico assume maggiore importanza.
Oltre a supportare questo processo di apertura alla comunità durante la lunga pausa estiva, i partenariati strategici tra la scuola e le organizzazioni della comunità potrebbero portare a una maggiore diversità nelle fonti di finanziamento, condivisione di strutture e altre risorse, minore duplicazione dei servizi, accesso a un pool più ampio e diversificato di insegnanti e l’accesso ai dati sui bisogni scolastici e sul miglioramento degli studenti durante tutto l’anno.
Coinvolgimento delle famiglie
I genitori svolgono un ruolo cruciale nel prevenire la perdita di apprendimento estivo, ma spesso non sono inclusi negli interventi estivi. Coinvolgere i genitori nei programmi estivi dei loro figli può aiutare, specie innescando il passaparola e il mantenimento della vitalità progettuale durante l’attuazione. Inoltre, la ricerca mostra che è probabile che i bambini con genitori coinvolti nella loro vita scolastica abbiano prestazioni migliori dei bambini senza tale coinvolgimento. Il personale che sarà adoperato durante questa scommessa estiva dovrebbe comunicare regolarmente con i genitori sui progressi dei propri figli, dovrebbe fornire opportunità di partecipazione alle famiglie in più modi e fornire spazi in cui, e nei momenti in cui, le famiglie e il personale possono connettersi e aiutarsi reciprocamente.
Rendilo divertente
Poiché hanno una maggiore flessibilità in termini di curricula, posizione, durata e struttura, i programmi estivi rappresentano una grande opportunità per aiutare gli studenti ad apprendere in un ambiente stimolante e attivo e sviluppare competenze nelle aree che li interessano. La maggior parte dei programmi include l’educazione esperienziale – come l’apprendimento basato su progetti o di servizio alla comunità, curricula tematici o educazione all’avventura – che ha dimostrato, specie in altre realtà statali, di coinvolgere i bambini e di aiutarli a migliorare i loro voti, comprendere l’utilizzo di nuovo materiale come parte di un quadro concettuale e sviluppare la leadership delle competenze. Per trarre il massimo vantaggio da ogni partecipante, i progetti che si andranno a realizzare dovrebbero prevedere la possibilità di includere studenti, di diversi profili scolastici e comportamentali, in gruppi e integrare l’apprendimento di gruppo con il supporto individuale.
Pianifica, misura e regola
Iniziare presto è fondamentale. Sarebbe auspicabile già a partire dalla terza settimana di giugno. Le progettualità adottate in altri Stati dimostrano che i progetti avviati con personale in servizio tutto l’anno (anche gli insegnanti di classi) e dedicati alla pianificazione e al reclutamento hanno più successo nella definizione e nel raggiungimento degli obiettivi programmatici.
Infine, non bisogna lasciarsi scoraggiare se un programma non ha risultati sconvolgenti in questa prima sperimentazione. Poiché la perdita di apprendimento estivo è cumulativa, anche una piccola riduzione ogni anno, durante il periodo estivo e attraverso l’attivazione di questi progetti, può portare a un miglioramento importante e a prestazioni eccellenti.
Stare attenti a come articolare il Piano
Le attività del Piano si articoleranno, come appare ormai chiaro, in tre fasi:
Fase I, potenziamento degli apprendimenti (a giugno):
- sarà dedicata al rinforzo e al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore.
Fase II, recupero della socialità (luglio e agosto):
proseguiranno le attività di potenziamento degli apprendimenti che saranno affiancate più intensamente da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (con attività legate a computing, arte, musica, vita pubblica, sport). Ci saranno moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.
Fase III, Accoglienza (settembre, fino all’avvio delle lezioni):
connessa con le precedenti, sarà di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico. Proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.
Modello di rete per partnership a scuole e enti locali
Come detto e come risulta chiaro dal programma avviato dal ministro, la scelta della rete di scuole sopperirebbe alla difficoltà di docenti o esperti impegnati nell’avviare queste scelte progettuali. Il Piano per l’estate consentirebbe, se ben progettato, a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze (ad esempio italiano, matematica, lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.
Bisogna, si ritiene, attivarsi immediatamente per predisporre una rete con le scuole interessate e per coinvolgere gli enti locali che potrebbero, ad esempio, possedere piscine, campi di calcio, strutture dedicate all’atletica leggera, auditorium, etc.
In tal senso si auspica l’inoltro immediato ai soggetti che si intendono coinvolgere di una lettera di intenti e la definizione di un documento di rete come quello definito dall’IIS “Regina Margherita” (Liceo Socio Psicopedagogico – Liceo Linguistico – Liceo Scienze Sociali e Musicale) di Palermo.