Scuola finlandese migliore al mondo, Kiuru (Ministro dell’Istruzione): perché abbiamo abolito i compiti per casa

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Alla. c.a. Del Ministro P.I. Stefania Giannini  

Alla. c.a. Del Ministro P.I. Stefania Giannini  

Michael Moore, celebre scrittore e regista statunitense (premio oscar per il documentario “Bowling a Columbine”), ha realizzato un video nel quale spiega perché la scuola Finlandese sia diventata la migliore del mondo.

Intervista il Ministro dell'istruzione finlandese, Krista Kiuru, e le domanda quale sia il “segreto” di questa stupefacente eccellenza; lei risponde: “Abbiamo abolito i compiti a casa”.

Vorrei che il quadro fosse ben chiaro: il regista chiede come sia possibile che gli studenti finlandesi si collochino ai vertici delle classifiche mondiali, e il Ministro indica, come prima ragione (non la seconda o l'ultima: la prima) l'eliminazione dei compiti a casa.

La scuola italiana è ai vertici delle classifiche per: “analfabetismo funzionale, “incapacità di compensare le diseguaglianze”, “dispersione scolastica”, “stress degli studenti” e, guarda caso, per la mole esorbitante dei compiti a casa: il doppio, più spesso il triplo di quelli assegnati nelle scuole degli altri Paesi.

Dato eloquente: la scuola migliore del mondo non dà compiti; la scuola peggiore d'Europa (dopo di noi solo Grecia e Portogallo) ne dà più di ogni altra.

Nel 2001, scrissi un primo articolo su questo tema: “Compiti a casa e metodo di studio: un paradosso pedagogico” (“L'Educatore”); nel 2012, pubblicai il saggio: “Basta compiti!” (Sonda); nel  2014, ho creato la pagina fb:

“Basta compiti!”, aperta, pubblica (quasi 8 mila iscritti), e lanciato la Campagna per l'abolizione dei compiti (la petizione ha superato le 15 mila firme); nel 2015, ho creato la pagina fb: “Docenti e Dirigenti a Compiti Zero”, professionale, chiusa (200 adesioni), e pubblicato l'ebook: “I compiti fanno male”.

Ebbene la situazione italiana è sempre più penosa e grottesca (stiamo ancora combattendo contro i compiti per le vacanze): saremmo ridicoli se il problema non fosse così grave, urgente e ignorato.

Intervenga, Ministro, e se non vuole ascoltare un semplice dirigente scolastico (e i 15 mila cittadini che ne hanno condiviso l'impegno), interpelli la collega finlandese che di sicuro ha avuto sorte migliore.

Con osservanza.

Maurizio Parodi

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