Scuola e lavoro, Valditara: “PCTO fondamentali nei sistemi che funzionano”. Calderone: “Al Sud +340% negli IeFP”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante il suo intervento al Teha Forum di Cernobbio, ha ribadito l’importanza dell’alternanza scuola-lavoro, definita da lui “fondamentale” per il sistema educativo italiano.

Nonostante il termine attuale “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” (PCTO) non gli piaccia, Valditara sottolinea il ruolo centrale di questi percorsi, paragonandoli ai modelli di successo come quelli svizzero e tedesco.

Il ministro ha poi evidenziato come durante il G7 ci sia stato un ampio consenso tra i colleghi internazionali sulla necessità di rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro, specialmente nell’ambito dell’istruzione tecnico-professionale. Valditara si è detto sorpreso dalla resistenza che questa riforma incontra in Italia, con alcuni critici che la percepiscono come un modo per subordinare la scuola alle esigenze del mondo imprenditoriale, nostalgici di modelli educativi più unitari, come quelli ispirati da Gramsci. Tuttavia, il ministro ha chiarito che non si tratta di sfruttamento, ma piuttosto di fornire ai giovani competenze concrete per il loro futuro professionale.

Valditara ha anche parlato delle nuove Linee guida sull’educazione civica, che ora includono una trattazione più ampia della Costituzione italiana, ponendo attenzione sull’iniziativa economica privata, il valore della proprietà privata e l’importanza del lavoro. Per il ministro, questa è una “piccola rivoluzione culturale”, volta a valorizzare l’impegno e la cultura del lavoro come principi fondamentali per l’educazione dei giovani.

Calderone: “Al Sud + 340% ragazzi frequentano IeFP”

Sempre al Teha Forum di Cernobbio il ministro del Lavoro, Marina Calderone, che ha evidenziato un’importante crescita nella partecipazione ai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP), con un aumento del 157% su scala nazionale e del 340% al Sud.

Il ministro ha spiegato che questa crescita non è solo quantitativa, ma anche qualitativa, con una forte corrispondenza tra i percorsi formativi e le esigenze delle imprese. Ciò ha contribuito a ridurre il numero di giovani neet, che non studiano né lavorano, e a incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Calderone ha parlato poi dell’importanza di continuare a potenziare la formazione professionale, sottolineando che non si tratta di una “formazione di serie C”, ma di un’opportunità per i giovani di esprimere i propri talenti e trovare una collocazione nel mercato del lavoro.

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