Scuola e lavoro, un patto da rafforzare. Gelmini: “Investire sul capitale umano per il futuro dei giovani”

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Superare la distanza tra formazione e occupazione è oggi una delle priorità più urgenti per il sistema Paese. Lo ha sottolineato Mariastella Gelmini, capo delegazione di Noi Moderati al Senato, in occasione delle celebrazioni per il 1° maggio, proponendo una riflessione che coinvolge direttamente il mondo della scuola, dell’università e della formazione professionale.

I dati del mercato del lavoro e la questione giovanile

Registrare livelli record di occupazione – oltre 24 milioni di occupati – e un tasso di disoccupazione ai minimi storici rappresenta un segnale di vitalità economica. Tuttavia, la distribuzione di questi risultati non è omogenea, in particolare se si osservano i dati riferiti alle fasce più giovani.

Persistono criticità strutturali: tirocini a bassa retribuzione, part-time involontari – spesso concentrati tra le donne – e salari fermi continuano a penalizzare le nuove generazioni. In questo contesto, si fa strada la necessità di un intervento sistemico che migliori l’efficacia del percorso formativo in relazione al mercato del lavoro.

Una sfida che attraversa scuola, università e imprese

Rafforzare il collegamento tra i luoghi dell’istruzione e il mondo produttivo diventa una condizione necessaria per affrontare le transizioni in corso. La trasformazione digitale e la transizione ecologica richiedono nuove competenze tecniche e professionali, e spingono per un ripensamento dei modelli formativi tradizionali.

Occorre quindi valorizzare la formazione tecnica e professionale, favorendo un dialogo continuo con le imprese, in grado di orientare l’offerta educativa verso le competenze richieste nei diversi settori economici.

Capitale umano e rientro dei talenti

Porre al centro il capitale umano significa anche costruire le condizioni per il rientro di giovani formati all’estero, creando contesti professionali competitivi e attraenti. Sostenere chi crea lavoro, ma anche chi lo cerca, richiede strumenti adeguati, capaci di accompagnare le transizioni occupazionali e ridurre le disuguaglianze di accesso.

Come afferma Gelmini, “il futuro dei giovani passa dal lavoro”. Una consapevolezza che deve tradursi in politiche mirate, capaci di sostenere lo sforzo congiunto di istituzioni, imprese e parti sociali.

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