Scuola e dispersione: le proposte del Pd per prevenire l’abbandono scolastico

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Il tallone di Achille della scuola italiana e senza ombra di dubbio la dispersione scolastica. Negli ultimi 15 anni sono quasi 3 milioni i ragazzi che hanno rinunciato al diploma, il 31,9% degli iscritti alle scuole superiori non ha terminato gli studi vittima dell’abbandono scolastico.

 

Il tallone di Achille della scuola italiana e senza ombra di dubbio la dispersione scolastica. Negli ultimi 15 anni sono quasi 3 milioni i ragazzi che hanno rinunciato al diploma, il 31,9% degli iscritti alle scuole superiori non ha terminato gli studi vittima dell’abbandono scolastico.

Il governo Renzi con la sua Riforma del sistema di istruzione dovrà tenere conto di questa emergenza che vede, solo negli ultimi 5 anni, una dispersione del 35% che ha interessato 167mila giovani.

La media di chi abbandona gli studi prima del conseguimento del diploma è allarmante, un  ragazzo su tre non termina gli studi andando a finire in un bacino di persone che non studiano, non lavorano e non ricevono una formazione per poter sperare di lavorare in futuro: i Neet, giovani compresi tra i 15 e i 29 anni inattivi che non entrano nel sistema produttivo nazionale.




Anche se una parte dei dispersi cerca di ottenere un diploma in una scuola non statale, una parte si immerge in corsi di formazione professionale, bisogna tenere presente che la maggioranza, e si parla di 110/120mila ragazzi, non tenta alcun percorso formativo.

 

Quali le ragioni dell’abbandono scolastico?

Sicuramente una delle ragioni principali della dispersione va ricercata nelle bocciature, circa 40mila studenti, infatti, lascia la scuola in seguito ad una bocciatura ma a volte i motivi possono essere ricercati anche nel bisogno di autonomia economica che spinge i giovani ad abbandonare la scuola per accedere al mondo del lavoro. E’ quello che accede soprattutto nel Nord Ovest del Paese, dove è più facile accedere, in modo saltuario, a mestieri manuali che assicurano un minimo di entrate economiche. Spesso però, ed accade soprattutto nelle zono ad emergenza sociale, ad attrare i giovani che abbandonano la scuola è il lavoro illegale o in nero. Molto spesso, a causa di convinzioni diffuse soprattutto dove alla crisi economica si somma quella socio-culturale, la scuola viene vista come una perdita di tempo che non offre comunque prospettive di lavoro nel futuro. Bisogna quindi restituire un minimo di attrattiva all’offerta formativa dell’istruzione dando ai giovani ragioni valide per continuare gli studi.

 

Le proposte del Pd per combattere la dispersione scolastica

Mila Spicola, la referente dispersione scolastica del Pd, durante la festa “Saperi 2.0” di Orvieto, ha illustrato quelle che sono le proposte del suo partito per combattere il problema dell’abbandono scolastico.

Parlando delle azioni da mettere in campo per combattere questo male della scuola, Mila Spicola spiega "Il Partito Democratico ha assunto il problema della dispersione scolastica come uno dei grossi mali da sconfiggere per la scuola. Tra l’altro é anche una delle richieste che ci viene fatta dall’Europa: abbattere la dispersione scolastica e aumentare i livelli di rendimento”. La referente del Pd illustra quali potrebbero essere le cose da fare in questa direzione, sottolineando che sarebbe importante perdere la tradizione tutta italiana di prendere provvedimenti quando è tardi e affermando che le azioni a cui si punta e su cui si sta lavorando puntano prevalentemente sulla prevenzione della dispersione scolastica “Le azioni da fare sono prima di tutto sulla prevenzione ed il progetto dei 1000 asili, che è nelle intenzioni del governo, va in questa direzione: abbattere i divari cognitivi dei bambini fin dal’insorgere, sopratutto in quelle aree dove le percentuali di dispersione sono maggiori come nelle aree del Sud, nelle regioni obbiettivo convergenza che sono tra l’altro quelle in cui le strutture di asili o il tempo pieno della scuola elementare mancano.Un’altra azione è quella di agire in maniera individualizzata lungo tutto l’arco scolastico dei bambini dispersi”. Mila Spicola spiega perché si parla di dispersione scolastica affiancando il problema a quello dell’edilizia scolastica: cambiare le strutture delle scuole e creando una relazione di appartenenza tra i ragazzi, gli insegnanti e la scuola agendo sui luoghi dove l’istruzione avviene.

Le proposte fondamentali illustrate dalla referente dispersione del Pd per combattere l’abbandono scolastico sono in sintesi:

  • Realizzazione dei 1000 asili
  • Estensione del tempo pieno in tutte le aree di Italia, laddove manca
  • Agire innovando la scuola con metodologie didattiche innovative
  • Agire sulle strutture scolastiche per creare luoghi dove possa crearsi una relazione di appartenenza tra ragazzi, insegnanti e scuola
  •  Aprire le scuole al territorio creando un senso di appartenenza anche nelle famiglie degli studenti.

Nel dibattito sulla dispersione scolastica è intervenuto anche Umberto D’Ottavio, deputato della commissione, che sempre nell’ambito di “Saperi 2.0” ha spiegato "Se le scuole sono aperte e qualcuno le fa funzionare ,nel senso che produce attività, i ragazzi vanno e trovano un luogo per poter stare insieme. Noi abbiamo troppe scuole che chiudono alla fine dell’orario delle lezioni, il nostro obiettivo è che siano aperte, non solo per attività sportive dove ci sono impianti sportivi, ma per attività del doposcuola, di promozione sociale perché se i nostri ragazzi hanno un luogo dove ritrovarsi magari possono trovare anche i motivi per non abbandonare la scuola".

di Patrizia Del Pidio

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