Scuola devastata dopo l’occupazione, riprendono le lezioni. Parte la raccolta fondi online per riparare i 70 mila euro di danni

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Dopo una settimana di lezioni in Dad, riprendono le attività didattiche in presenza liceo Severi Correnti di Milano, colpito duramente dai danni provocati dall’occupazione degli studenti.

Aule e corridoi non sono ancora tornati alla normalità, si legge su Rai News, ma un primo round di pulizie – a cui hanno partecipato anche studenti, genitori e insegnanti – le ha rese almeno utilizzabili. Sono stati ripristinati anche gli estintori, che erano stati svuotati nei corridoi durante l’occupazione.

I danni però sono tanti e la stima si aggira intorno ai 70 mila euro, 46 dei quali solo per le pulizie da parte di una ditta specializzata. Per far fronte a ciò, è stata organizzata anche una raccolta fondi online, che ha superato già quota 10 mila euro.

La prossima domenica il dirigente scolastico ha indetto un’altra giornata di risistemazione collettiva.

Ritengo indispensabile che i dirigenti scolastici si attivino, così come prevede la legge, per segnalare le occupazioni alle forze dell’ordine così che queste possano procedere a identificare gli occupanti e si possa dunque agire in giudizio per il risarcimento dei danni. Esistono altri strumenti per un confronto pacifico e democratico tra gli studenti, uno di questi è l’autogestione. Le occupazioni creano gravi danni alla collettività, privano gli studenti del diritto costituzionale allo studio, impediscono l’attività amministrativa delle scuole: non devono più essere tollerate”, ha commentato il Ministro Valditara a proposito dell’episodio del Severi di Milano e delle occupazioni a scuola.

Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati. È una presunzione che solo dimostrando di essere del tutto estraneo uno può vincere. Chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni. Questa è una mia riflessione personale: credo che studenti di questo tipo non possano essere promossi all’anno successivo”, ha annunciato il Ministro.

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