Scuola chiusa per Ramadan, i docenti dell’istituto: “Aggrediti dallo Stato che dovrebbe difenderci. Non è lezione se manca metà classe”
La vicenda di Pioltello, dove l’istituto Iqbal Masih nel milanese ha deliberato la chiusura per la fine del Ramandan vista l’alta percentuale di alunni di fede islamica, è diventata un caso di Stato, con l’URS Lombardia che ha invitato la scuola ad annullare la giornata di sospensione delle attività didattiche. Gli insegnanti dell’istituzione scolastica non ci stanno e rispondono tramite una lettera.
“Come docenti dell’Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Pioltello – scrivono i docenti, come si legge su Prima Lamartesana – vogliamo esprimere la nostra indignazione per la strumentalizzazione di una scelta legittima, condivisibile o meno, votata all’unanimità dei docenti presenti nel maggio 2023 e accolta all’unanimità dal Consiglio di Istituto. La scelta della Scuola nasce dall’analisi e dalla valutazione del contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita, in periferia di Milano, con un’utenza multiculturale con predominanza araba e pakistana. Ci teniamo a sottolineare con forza che la nostra non è una scelta politica e prendiamo le distanze da ogni strumentalizzazione”.
“Come lavoratori della Scuola – proseguono gli insegnanti – ci sentiamo offesi e maltrattati, in questi giorni siamo calpestati nei valori e nella dignità. “Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato” ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall’ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici”.
“L’integrazione e l’intercultura nel nostro contesto sono reali e agiti, la convivenza è serena, non forzata, nessuno si sottomette ad altri. Riteniamo che fare lezione con metà degli alunni in classe NON sia fare lezione, che le attività proposte andrebbero comunque riprese e che sia necessario sospendere le attività didattiche nel giorno in cui quasi metà della scuola è assente“, spiegano nella lettera i docenti.
“Non siamo docenti che lavorano solo per lo stipendio – osservano – chi sceglie di lavorare a Pioltello lo fa con l’anima e con il cuore perché sa che lavorare in questo contesto comporta sacrifici quotidiani, perché sa che è una sfida continua e un continuo sperimentarsi per garantire l’istruzione a tutti all’interno di classi multiculturali“.
Infine: “Non meritiamo questo trattamento, non abbiamo proposto al Consiglio di Istituto un giorno di vacanza aggiuntiva per riposarci meglio, chiediamo dunque RISPETTO”.
Come sappiamo, il Ministero dell’Istruzione ha avviato un accertamento ispettivo sull’operato del consiglio d’istituto dell’Iqbal Masih.
Sul caso interviene l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. E lo fa dopo l’ispezione che avrebbe riscontrato “talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto” invitando pertanto il dirigente scolastico a valutare se disapplicare la delibera e il consiglio d’istituto a valutare la possibilità dell’annullamento.
“In relazione al caso dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello, che ha deciso di sospendere l’attività didattica il 10 aprile, sulla base delle risultanze dell’accertamento ispettivo disposto dall’Usr per la Lombardia, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto”, si legge nella nota dell’Ufficio scolastico regionale lombardo.
“Il direttore generale dello stesso ufficio ha pertanto invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell’azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera – spiega la nota – e la possibilità dell’annullamento in autotutela da parte dello stesso Consiglio d’istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia”.
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L’istituto Iqbal Masih comprende una scuola per l’infanzia, la primaria e la secondaria ed è intitolato a un bambino pakistano che morì a 12 anni nel 1995 dopo essere stato schiavizzato. La sua storia è un simbolo della lotta contro il lavoro minorile. Il Ramadan è un mese sacro per i musulmani, durante il quale si digiuna dall’alba al tramonto. Rispettare i suoi obblighi è uno dei cinque precetti fondamentali dell’Islam. La festa di Eid al-Fitr segna la fine del Ramadan ed è un momento molto importante per i fedeli.