Scuola chiusa per fine Ramadan, Saraceno: “Giusta la scelta dell’istituto, esempio di educazione e rispetto. Il calendario scolastico è poco inclusivo”
Sulla scia della decisione della scuola di Pioltello di chiudere per la festa di fine Ramadan, la sociologa Chiara Saraceno interviene su La Stampa elogiando la scelta del consiglio d’istituto.
Un riconoscimento doveroso
Secondo Saraceno, la scelta non solo dimostra rispetto per gli studenti musulmani, che rappresentano il 40% della popolazione scolastica, ma rappresenta anche un esempio di educazione al rispetto reciproco e alla comprensione delle diverse culture. La sociologa critica la richiesta di ispezione all’Ufficio scolastico regionale avanzata dal Ministero dell’Istruzione, definendola pretestuosa e priva di fondamento. Sottolinea inoltre come la decisione rientri pienamente nei poteri del consiglio d’istituto e non vada a ledere il calendario scolastico nazionale.
Un calendario poco inclusivo
Saraceno evidenzia come il calendario scolastico italiano sia ricco di festività religiose cattoliche, mentre le festività di altre religioni sono ignorate. La scelta di chiudere per la fine del Ramadan rappresenta quindi un passo importante verso una maggiore inclusione e rispetto della diversità.
Un esempio di tenacia e dedizione
La sociologa invita a riflettere sul valore educativo del digiuno durante il Ramadan, che richiede grande tenacia e dedizione da parte dei ragazzi. Un impegno che dovrebbe essere ammirato e riconosciuto.
Dialogo e accomodamenti
Saraceno conclude auspicando un dialogo aperto con le comunità musulmane per trovare soluzioni che favoriscano l’inclusione e il rispetto di tutte le culture all’interno della scuola.
La polemica
La decisione della scuola di Pioltello ha acceso un acceso dibattito. Se da un lato c’è chi la sostiene come un esempio di inclusione, dall’altro c’è chi la critica come un cedimento alle pressioni religiose. La questione è complessa e richiede un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse parti coinvolte. L’obiettivo ultimo dovrebbe essere quello di trovare soluzioni che favoriscano il rispetto di tutte le culture e la coesione sociale.