Scuola, assenze devono tornare ad essere assenze. No DDI né recuperi. Puntiamo alla qualità della didattica. Lettera

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inviata da Aldina Silvestri –  Si parla da cosi tanto tempo delle problematiche legate ai contagi tra studenti che si è finiti col dimenticare che siamo nelle scuole.

Esatto, le scuole. Luoghi di crescita, conoscenze, sviluppo di competenze.

Luoghi in cui la legge dell’apprendimento dovrebbe regnare sovrana. E tutto il resto passare in secondo piano.

Eppure, nulla di più falso: tutte queste norme che dovrebbero preservare la salute di studenti e famiglie non fanno altro che affossare la qualità della didattica: che qualità si può avere quando, entrando in classe, si hanno 10 studenti sui banchi e 10 studenti al di là di uno schermo, che devono imparare le stesse cose?

Che qualità didattica può fornire un docente, quando si trova in situazioni analoghe in tutte le proprie classi, con studenti magari anche piccoli?

Come poter svolgere la stessa lezione declinandola sia per i presenti che per i ragazzi online senza che né uni gli né gli altri vengano in qualche modo penalizzati? – magari annoiandosi, non capendo, o restando indietro -.

Nessuno sembra essersi posto queste domande. Perché in tempo di pandemia l’importante è andare a scuola… tutto il resto è aria fritta.

E allora lasciamo che le classi vengano divise e i ragazzi restino indietro; lasciamo impazzire i docenti; lasciamo correre col programma, tanto questa settimana la classe è in ddi, il compito salta, le interrogazioni pure, le consegne delle ricerche anche… salta tutto. Tutto rimandato alla settimana successiva.

Ma poi la settimana successiva si ricomincia da capo. E allora, ci si chiede, ha senso continuare a fare didattica in questo modo?

La scuola deve tornare ad essere scuola.
La scuola deve tornare ad essere luogo di crescita e apprendimento.
La scuola deve poter significare molto di più di un luogo per lasciare i ragazzi la mattina; e le assenze da scuola devono tornare ad avere un reale peso nella vita di uno studente.

Le assenze devono tornare ad essere assenze. No collegamenti in ddi, né recuperi, né altro. E i ragazzi devono riavere la qualità che meritano.

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