“Scuola al collasso”, il grido d’allarme del Comitato Evoluzione ATA: “Segreterie allo stremo, organici insufficienti”
Il Comitato Evoluzione ATA lancia un appello al governo Meloni, denunciando una situazione insostenibile per il personale ATA, tra organici insufficienti, stipendi inadeguati e ritardi nei pagamenti.
Sulla scia dell’approvazione del decreto sport e scuola, il Comitato Evoluzione ATA alza la voce per denunciare la grave situazione in cui versa il personale ATA, dimenticato dalle istituzioni e schiacciato da un carico di lavoro sempre più insostenibile.
Il Comitato, con un comunicato dai toni accesi, punta il dito contro il governo, accusato di disinteresse e immobilismo di fronte alle problematiche del personale scolastico.
Segreterie allo stremo, organici insufficienti, stipendi da fame e ritardi nei pagamenti: sono solo alcune delle criticità evidenziate dal Comitato, che accusa il governo di favorire le scuole paritarie a discapito di quelle pubbliche.
“Le scuole hanno già subito troppi tagli di personale nel corso dei decenni”, si legge nel comunicato, “e le piante organiche attuali, soprattutto quelle dei collaboratori scolastici, sono inadeguate per numero e distribuzione e non riescono a sopperire ai livelli essenziali delle prestazioni”.
Il Comitato denuncia inoltre la beffa dell’organico aggiuntivo, promesso e mai concretizzato, e la scarsa attenzione riservata al personale ATA, costretto a fare i conti con stipendi inadeguati e ritardi nei pagamenti che rendono la loro situazione economica precaria.
“Ci auguriamo che i corposi stipendi dei parlamentari della Repubblica vengano corrisposti con puntualità e non seguendo i criteri di cooperazione applicativa utilizzati per il personale ATA precario”, ironizza amaramente il Comitato.
Tra le richieste avanzate, la dotazione di un organico aggiuntivo di personale ATA per l’anno scolastico 2024/2025, la revisione delle tabelle stipendiali, il pagamento immediato delle supplenze brevi e l’introduzione del buono pasto per tutto il personale scolastico.
Un appello accorato che si conclude con un monito al governo e ai sindacati: “Il personale delle scuole è alla canna del gas”.