Scuola a pezzi: plafoniere pendolanti, finestre che non si aprono e intonaco che cade dalle pareti. La proteste dei genitori
In una scuola napoletana i genitori protestano a causa delle difficili condizioni con cui gli alunni si devono scontrare ogni giorno, fra locali fatiscenti e clochard che entrano nel cortile per espletare i propri bisogni fisiologici.
Infatti, come riporta Il Roma, una parte delle plafoniere nel corridoio non sono funzionanti, altre pendolanti dal soffitto. Metà delle finestre non si aprono e le grate in ferro che le sostengono risultano “danneggiate e sganciate dagli ancoraggi arrugginiti”.
Problemi anche all’esterno, con l’intonaco che cade dalle pareti. Il cortile è inagibile e le giostre abbandonate da anni. E il cancello all’entrata della scuola non si chiude bene e ciò permette a numerosi clochard di entrare nel giardino dell’edificio per i loro bisogni.
“Quest’anno sono addirittura entrate due senzatetto in pieno giorno, durante l’orario di lezione”, racconta una mamma. “E se una di quelle pietre che cadono dal balcone, va in testa a mio figlio?“, si chiede. In più secondo il piano di evacuazione della scuola, i bambini dovrebbero passare per il cortile.
“I nostri bambini scappano per un posto inagibile, ma come funziona?” si chiedono le mamme, denunciando anche la mancata sicurezza in caso di incendio.
“Chiediamo l’immediato intervento” e quanto meno “la messa in sicurezza d’urgenza” si legge nel protocollo rivolto alla stessa dirigente scolastica, all’assessore all’Istruzione Maura Striano e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Facciata della scuola piena di crepe”, “balcone proprio sotto l’entrata principale retto da una rete non più idonea a garantire la sicurezza dei bambini”, si legge nel documento inviato.
Insomma, una situazione veramente complicata che non aiuta certo a svolgere le lezioni serenamente.
«Quest’anno sono addirittura entrate due senzatetto in pieno giorno, durante l’orario di lezione» lamenta una mamma. «E se una di quelle pietre che cadono dal balcone, va in testa a mio figlio?» una delle maggiori preoccupazioni. In più secondo il piano di evacuazione della scuola, i bambini dovrebbero passare per il cortile.
«I nostri bambini scappano per un posto inagibile, ma come funziona?» si chiedono le mamme, denunciando anche la mancata sicurezza in caso di incendio. Sembra uno scenario da film dell’orrore e invece è la scuola vista dagli occhi delle mamme.
Le stesse che si sono rivolte al consigliere della quarta Municipalità e capogruppo del partito socialista italiano Lello Bonetta che, insieme con l’avvocato Antonio De Mitri, s’impegna da anni in una lotta contro il degrado della scuola.
«Chiediamo l’immediato intervento» e quanto meno «la messa in sicurezza d’urgenza» si legge nel protocollo dell’altro ieri rivolto alla stessa dirigente scolastica, all’assessore all’Istruzione Maura Striano e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «Facciata della scuola piena di crepe», «balcone proprio sotto l’entrata principale retto da una rete non più idonea a garantire la sicurezza dei bambini», si legge nel documento inviato.
Ma l’amministrazione non sembra reagire e anzi, come denuncia Lello Bonetta, non inserisce neanche la scuola Dante Alighieri tra gli edifici scolastici aventi bisogno di manutenzione ordinaria. Infatti, in un documento ufficiale della quarta Municipalità riguardante “i plessi scolastici del territorio che ha seguito di sopralluoghi si ritengono prioritari” non rientra la scuola in decadenza di Piazza Carlo III.
Scelta discutibile se si prende in considerazione anche un’altra denuncia dello stesso Bonetta: l’impalcatura di messa in sicurezza che sostiene il balcone e il mezzo piano ha una durata massima che va dai sei mesi o poco più perché la plastica potrebbe consumarsi e perdere la capacità di resistenza, ma quest’ultima nella scuola non viene cambiata da più di un anno. «E infatti ci sono crepe all’interno», esposte all’uscita della scuola dove ogni giorno passano più di un centinaio di bambini.