Scuola 4.0, intelligenza artificiale e segreterie smemorate: quando l’innovazione dimentica il buon senso. Lettera

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Inviata da Simone Billeci – Nella scuola del PNRR, tra bandi miliardari, robot che correggono i compiti, lavagne digitali che nessuno sa usare e piattaforme che cambiano nome ogni due mesi, succede anche questo: un docente in uscita didattica con i propri studenti – quindi, presente, attivo, impegnato – viene richiamato dalla segreteria per assenza ingiustificata.

Sì, perché oggi l’insegnamento è diventato una questione di apparizioni e sparizioni nel registro elettronico. Sei dove il sistema dice che sei. E se il sistema non lo sa, tu non esisti. Che tu stia conducendo una visita guidata, accompagnando studenti in un museo, seguendo un’attività sul territorio o semplicemente respirando fuori dalle quattro mura dell’aula, se il tuo nome non è al posto giusto sul registro, scatta l’allarme: “assenza”.

Ma il punto non è solo il disguido tecnico. Il punto è il tono. Il richiamo. Il sottotesto: “Dove sei finito?”, come se fossi sparito a prendere un caffè invece di fare il tuo lavoro. Anzi, qualcosa in più del tuo lavoro. Perché portare gli studenti fuori da scuola, oggi, è un atto quasi eroico. Significa compilare moduli infiniti, raccogliere firme, autorizzazioni, PEC, assicurazioni, convincere i colleghi, gestire orari e ansie. E poi, alla fine, sentirsi trattato come un assenteista.

Questo è il paradosso della scuola del PNRR: mentre si riempie la bocca di parole come “innovazione”, “autonomia”, “didattica esperienziale”, “territorio”, “competenze trasversali” – nella realtà quotidiana, ci si perde per una comunicazione mancata tra un ufficio e un registro. E a pagarne il prezzo è chi lavora sul campo. Chi si sporca le mani. Chi, invece di restare chiuso in aula a proiettare slide, porta i ragazzi a vedere il mondo vero.

L’intelligenza artificiale arriverà a sostituire le segreterie? Forse. Ma finché l’intelligenza umana non viene valorizzata – quella dei docenti, degli studenti, di chi la scuola la vive e la ama – continueremo ad assistere a queste situazioni grottesche. Con buona pace delle riforme, dei fondi europei, e degli algoritmi.

Io, docente assente ma presente, ho solo una domanda: in questa scuola futuristica, chi si è dimenticato di aggiornare la memoria della segreteria?

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