“Scrivete come volete”, la grafologa non è d’accordo: “Questo crea gran confusione nei bimbi, scrittura ha bisogno di metodo”

La recente polemica sulla didattica spontaneistica dell’insegnamento della scrittura in corsivo ha sollevato l’attenzione di molti professionisti, tra cui Giorgia Filossi, grafologa ed educatrice del gesto grafico. La sua visione contrasta con l’approccio “scrivete come volete” promosso da alcuni insegnanti nelle scuole primarie.
A Orizzonte Scuola, Filiossi, con un background accademico e professionale profondo in grafologia dell’età evolutiva, ha evidenziato che il processo di apprendimento della scrittura necessita di precise indicazioni. Lasciare ai bambini la libertà completa nella scrittura può generare confusione e ostacolare lo sviluppo di una scrittura funzionale.
Secondo Filiossi, la scrittura a mano non è solo un’abilità funzionale, ma un esercizio cerebrale fondamentale. Essa supporta l’interazione tra i sistemi nervoso, sensoriale e motorio, stimolando aree cerebrali e aiutando nella prevenzione dell’invecchiamento cognitivo. La grafologa ritiene che scrivere a mano favorisca la comprensione, la memoria e la creatività. E mentre il computer ha il suo posto, la scrittura a mano ha vantaggi unici che non possono essere replicati con la digitazione.
Tuttavia, la sfida risiede nell’approccio didattico. Molti bambini si trovano in difficoltà perché non hanno ricevuto un insegnamento strutturato. La scarsa leggibilità, la poca rapidità e fluenza nella scrittura e i potenziali dolori sono segnali che la scrittura potrebbe aver bisogno di rieducazione.
Filiossi sottolinea che l’insegnamento della scrittura non dovrebbe basarsi sulla spontaneità. La scrittura, a differenza della lettura, necessita di un metodo preciso. Dando agli studenti chiare regole sulla direzione, il punto di partenza, i collegamenti tra le lettere e dove fare gli stacchi, possono sviluppare una scrittura non solo bella, ma anche funzionale.