Scrittura dei bambini: viva il corsivo, esprime personalità ed emozioni. Lettera

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inviata da Mariella Maiorano, maestra di scuola primaria al 42° anno d’insegnamento…  – Ho cominciato all’età di 18 anni passando dai banchi dell’Istituto magistrale nel mese di luglio, alla cattedra di una scuola “elementare” privata nel mese di ottobre dello stesso anno.

Insegno, diciamo, da una vita e continuerò ad insegnare ancora perché non sono stanca della scuola e anche perché “non ho l’età” pensionabile e quindi ho scelto di rimanere nella scuola per altri cinque anni.

A parte questa premessa, sono una cultrice del corsivo, della bella scrittura e per questo sin dalla prima classe dedico molto tempo all’impostazione di questo carattere di scrittura.

Da decenni utilizzo il Metodo Jeannot, che portai con successo all’esame orale del concorso magistrale.

Il metodo, nato per l’apprendimento della letto-scrittura per diversamente abili, ma applicabile anche nelle classi con bambini normodotati, presenta, tra le originali attività, un percorso per l’approccio al corsivo attraverso il tracciato di un cane stilizzato e della sua “pipì”: seguendolo, i bambini memorizzano facilmente gli spostamenti necessari per scrivere i diversi grafemi. Il compito viene facilitato da una serie di immagini di sostegno che rafforzano l’associazione fonema-grafema e dal racconto di un giovane indiano, Alberoforte, che vive mille avventure.

Il passaggio, quindi, dallo stampato maiuscolo al corsivo è graduale e giocoso e consente ai bambini di appropriarsi dell’esatta scrittura di tale carattere.

Da quel momento in poi, fino alla classe quinta, continuo quotidianamente l’elogio della bellezza del corsivo; i bambini usano tutti i giorni la scrittura a mano; celebriamo la HandWriting Day, la giornata dedicata all’arte della calligrafia che ricorre il 23 gennaio.

In ogni ciclo scolastico, attivo una corrispondenza epistolare con classi di altre città con l’obbligo di scrivere lettere a mano con bella scrittura.

Quest’anno per esempio, ho accolto la bellissima iniziativa di Librì Progetti Educativi, “La tribù di carta e penna”, un progetto pensato per scoprire o riscoprire il piacere di inviare e ricevere una vera lettera.

Aderendo al progetto, la classe viene associata ad un’altra classe di una qualsiasi città d’Italia: i miei bambini hanno già iniziato a scambiarsi delle vere lettere e stanno così sperimentando la felicità di conoscere nuovi compagni di altri paesi. Per un piacevole caso di errata corrige stiamo corrispondendo con due classi: una classe quarta di Parma e una classe quinta di Milano.

Il progetto vuole far riscoprire ai bambini la bellezza della scrittura a mano, in un’epoca dominata dalla messaggistica istantanea: dalla trepidazione derivante dall’attesa della missiva alla gioia di leggere quanto scritto da una persona mai conosciuta.

E così ogni lettera scritta a mano, rigorosamente in corsivo, con bella calligrafia, diventa la “fotografia” della personalità di ogni bambino, la trascrizione di se stesso in cui si esprimono emozioni, memoria e piacere estetico.

Viva il corsivo!

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