Scrittura a mano e lettura su carta, un appello per la tutela del pensiero critico: “Il corsivo stimola l’emisfero sinistro del cervello”

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Un appello accorato per la salvaguardia di pratiche fondamentali per lo sviluppo cognitivo dei giovani: la scrittura a mano in corsivo e la lettura su carta. Questo il tema centrale dell’incontro promosso dall’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, sfociato nella costituzione di un intergruppo parlamentare dedicato. L’iniziativa, presentata al Senato nella Sala Nassiriya, mira a tutelare queste attività all’interno del sistema scolastico e non solo, riconoscendone il ruolo cruciale nella formazione del pensiero logico-lineare.

“Scrivere a mano in corsivo e leggere su carta stimolano l’emisfero sinistro del cervello, preposto al pensiero logico-lineare”, ha affermato Andrea Cangini, Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi e direttore dell’Osservatorio. “Abbandonare queste pratiche significherebbe compromettere le capacità mentali dei più giovani. Il digitale, pur essendo uno strumento innovativo, deve essere governato, evitando abusi nel contesto scolastico”.

L’intergruppo parlamentare, frutto dell’impegno della senatrice Lavinia Mennuni, si inserisce nel contesto del disegno di legge bipartisan sulla tutela dei minori nell’era digitale. “Ho fortemente voluto questo intergruppo”, ha dichiarato la senatrice Mennuni, “perché credo nell’importanza di promuovere la scrittura a mano e la lettura su carta, soprattutto tra le nuove generazioni”.

L’incontro ha visto la partecipazione di autorevoli figure del mondo accademico e scientifico, tra cui il neuroscienziato Antonio Suppa, la grafologa Valeria Angelini, il linguista e presidente dell’Accademia della Crusca Paolo D’Achille e la giornalista Annalisa Terranova. D’Achille ha ribadito l’adesione convinta della Crusca all’iniziativa, ricordando come già nel 2014 il neurolinguista Guido Gainotti avesse sottolineato l’importanza dell’apprendimento della scrittura a mano prima del passaggio al digitale.

Suppa ha portato l’evidenza di studi neurofisiologici e di neuroimaging, che dimostrano come la scrittura a mano attivi una rete neurale complessa, il “writing network”, solo parzialmente stimolato dalla digitazione su tastiera. “Sebbene la digitazione sia più veloce”, ha spiegato Suppa, “la scrittura a mano offre innumerevoli vantaggi per lo sviluppo cerebrale, l’apprendimento e la creatività”.

Valeria Angelini ha sottolineato il valore della scrittura manuale come espressione unica dell’individualità: “Ogni tratto di penna, la pressione, il ritmo, la fluidità, raccontano le caratteristiche di chi scrive, creando un’impronta irripetibile della propria identità”.

L’intergruppo parlamentare, composto da personalità di diversi schieramenti politici, si propone di lavorare concretamente per la tutela di queste pratiche essenziali per la formazione delle future generazioni.

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