Scontro Valditara-sindacati: provvedimenti e riforme sotto accusa. Il Ministro respinge gli attacchi
In questo periodo non sembra esserci molta comprensione fra il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e le organizzazioni sindacali.
Gli ultimi provvedimenti portati avanti dal numero uno del dicastero di Viale Trastevere non hanno raccolto l’approvazione delle sigle rappresentative. Senza contare i botta e risposta a distanza sui vari temi.
Quello più eclatante è avvenuto nelle ultime ore, con Valditara che risponde per le rime al sindacato FLC Cgil.
La diatriba sui punteggi delle GPS
In seguito all’intervento del Ministro in parlamento, la Flc Cgil ha attaccato il capo del Ministero: “Nulla di più falso – ha scritto il sindacato – . Diversi sono stati gli incontri di informativa sindacale e confronto, ma sempre convocati per comunicare le modifiche apportate unilateralmente all’ordinanza ministeriale che regolamenta le graduatorie provinciali delle supplenze. E ogni osservazione critica avanzata dalla Flc Cgil è rimasta inascoltata: l’Amministrazione è andata avanti diritta sia per quanto riguarda la sanatoria dei titoli di abilitazione e specializzazione acquisiti all’estero, che per l’attribuzione dei punteggi per le abilitazioni, in egual misura riconosciuti a tutti a prescindere dal percorso effettuato, tranne agli insegnanti tecnico-pratici per i quali nemmeno è prevista la voce nella specifica tabella.”
In una nota, Valditara ha ricordato che si sono tenuti due incontri specifici con le organizzazioni sindacali, il 6 febbraio e il 3 aprile 2024, durante i quali c’è stato un “ampio confronto nel pieno rispetto delle regole e delle prerogative sindacali”.
Il ministro ha precisato che nel primo incontro è stato affrontato proprio il tema della definizione delle tabelle dei titoli e dei punteggi per le GPS
Valditara ha inoltre evidenziato che il CSPI, nel parere reso il 23 febbraio, aveva manifestato l’opportunità di uniformare il punteggio previsto per i percorsi da 36 CFU/CFA a quello dei percorsi abilitanti da 60 CFU/CFA. Pertanto, l’Amministrazione ha ritenuto di estendere l’uniforme valutazione a tutti i percorsi di abilitazione previsti dal DPCM del 4 agosto 2023.
“Del resto nello stesso comunicato della Cgil si ammette che vi sono stati ‘diversi incontri di confronto’, esattamente quanto da me affermato”, ha affermato Valditara, aggiungendo che il ministro ha il dovere di confrontarsi con tutti i sindacati, ma non di accogliere necessariamente le proposte della Cgil.
La segretaria della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, ha ricordato come il suo sindacato abbia evidenziato, nel corso degli incontri per le GPS, “in modo puntuale tutte le criticità derivanti da un eventuale ritardo nei tempi di aggiornamento, anche con riferimento ai nuovi percorsi di abilitazione, attivati peraltro tardivamente. La responsabilità del protrarsi dei tempi e delle modifiche introdotte per quanto riguarda la valutazione dei titoli è da ascrivere a decisioni di natura politica, tradotte in atti puramente amministrativi di esclusiva competenza dell’amministrazione“, ha spiegato.
Dunque, la Cisl Scuola conferma che “le decisioni assunte non nascono da accordi di natura sindacale ma attengono alla piena e diretta autonomia dell’Amministrazione”.
Dunque, “non hanno pertanto alcuna ragione le contestazioni mosse ai sindacati, e alla CISL Scuola in particolare, per le scelte assunte dall’Amministrazione sui modi e sui tempi di aggiornamento delle GPS“.
Anche la Uil Scuola Rua si smarca e lo fa con il segretario nazionale Paolo Pizzo: “mi preme sottolineare come la Federazione UIL Scuola non abbia partecipato alle prime riunioni relative all’informativa sull’ordinanza ministeriale, che regolamenta le graduatorie provinciali delle supplenze, né preso parte alle commissioni del CSPI per il consueto parere obbligatorio sulla stessa ordinanza”.
“È noto, infatti, che la UIL Scuola Rua non è firmataria del CCNL 2019/21, e che solo a seguito della sentenza del TAR Lazio, emessa il 29 aprile 2024, è stata ammessa ai tavoli di informativa e confronto, mentre non facciamo parte come organizzazione sindacale della componente CSPI vigente fino all’imminente rinnovo”, aggiunge.
“Per cui, è abbastanza evidente che le parole del Ministro, per quanto ci riguarda, non trovano alcun fondamento ed è di facile deduzione che le modifiche introdotte nella tabella di valutazione dei titoli non possono essere state concordate con la UIL”, conclude.
Scontro sulle riforme
Ma lo scontro non è solo “politico” ma anche e soprattutto nel merito dei provvedimenti. L’ultimo in ordine cronologico è quello sul decreto 71/2024, che contiene diverse misure per il sostegno.
Sin dall’approvazione del decreto in CdM, le organizzazioni hanno bocciato l’apparato, interamente o in parte, come abbiamo riportato in precedenza.
In quell’occasione, oltre alle sigle già citate, si è espressa negativamente l’ANIEF, con il presidente Marcello Pacifico:
“Contiamo di presentare delle richieste di modifica per il bene della scuola e di chi la vive ogni giorno in qualità di discente, di docente e di lavoratore – spiega il sindacalista – : il decreto approvato dal Governo necessita di specifiche modifiche: non si può andare avanti ad esempio con le cattedre vacanti da assegnare solo ai precari fino al 30 giugno dell’anno successivo, come non possono essere influenti le famiglie sulla scelta degli insegnanti”.
“Si deve assumere allo stesso modo da tutte le graduatorie, vanno snellite, infine, le procedure di riconoscimento dei titoli presi fuori e dentro l’Italia. Sono emendamenti di buon senso, che a breve presenteremo nelle sedi parlamentari opportune”, conclude Pacifico.
Anche un’altra riforma voluta fortemente dal Ministro Valditara non ha raccolto consensi positivi fra i sindacati. Stiamo parlando della riforma del voto in condotta, delle sospensioni e della valutazione alla scuola primaria, bloccata da settimane in Commissione Cultura.
Anche in questo caso dubbi e perplessità si affiancano a giudizi negativi veri e propri, specialmente sul capitolo della valutazione della scuola primaria, con il ritorno ai giudizi sintetici giudicato proprio col segno meno.
Insomma, il Ministro Valditara e le organizzazioni sindacali dovranno trovare col tempo una linea di dialogo efficace se si vogliono condividere i provvedimenti necessari al rinnovamento e corretto funzionamento della scuola.