Scontro in Puglia sul grembiule verde per alunni e alunne. L’esperta: “La scuola pensi a istruire. La parità di genere non si ottiene con un colore neutro”
La polemica sul grembiule verde a quadretti, adottato da un istituto scolastico in provincia di Lecce per il prossimo anno scolastico, non si placa. Dopo le critiche dell’onorevole Saverio Congedo, che ha parlato di “forzatura ideologica”, arriva la netta bocciatura di Filomena D’Antini, Consigliera nazionale di Parità.
L’iniziativa, promossa dalla commissione Pari Opportunità del Comune di Guagnano e approvata dal collegio docenti (non all’unanimità), mira a superare la tradizionale distinzione tra rosa e blu per i grembiuli, considerata veicolo di stereotipi di genere. L’obiettivo è promuovere un’educazione più inclusiva, basata su uguaglianza e libertà di espressione.
Tuttavia, per D’Antini, garante nazionale per la parità di genere, si tratta di un’iniziativa fuorviante: “La parità di genere non si ottiene con un colore neutro. Il compito della scuola è formare e istruire, non appiattire le differenze”.
La Consigliera critica la scelta del simbolo, il grembiule, anziché un intervento educativo più profondo: “Non sarà un grembiule a risolvere la questione delle diversità e a salvaguardare i diritti delle donne. Serve implementare l’educazione civica in modo più incisivo, con un insegnante dedicato e un monte ore adeguato”.
D’Antini auspica un rafforzamento delle discipline giuridiche a scuola, per insegnare il rispetto delle regole, degli altri e della società civile. Un compito ben più complesso e sfidante rispetto alla scelta di un colore per il grembiule, che rischia di rimanere un gesto simbolico fine a se stesso.