Scommesse calcio e il fenomeno della ludopatia, parla Pellai: “Tanta fragilità, ragazzi messi alla guida di una Ferrari con la patente del motorino”
Il fenomeno della ludopatia tra giovani atleti di successo si svela attraverso un’analisi di Alberto Pellai, esperto della psiche giovanile e autore di numerose opere. La rapida ascesa al successo, spesso, porta con sé sfide inattese, tra cui quella del gioco d’azzardo.
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Pellai descrive la ludopatia come una “patologia del desiderio”, dove il bisogno di accrescere la propria ricchezza diventa una missione identitaria. L’incapacità di distogliere il desiderio da tale obiettivo può scatenare una spirale di dipendenza. L’adrenalina di una scommessa, specie se illegale, può evolvere rapidamente in una condizione patologica.
L’ingresso nel mondo delle scommesse apre la porta a un sistema che, attraverso i circuiti dopaminergici, aggancia l’individuo in un ciclo ossessivo. Questo processo riduce la capacità di controllo cognitivo, trasformando la dipendenza in una “passione irrefrenabile”.
La storia evidenzia una fragilità intrinseca che necessita di un approccio preventivo. L’investimento in educazione etica e valoriale appare cruciale. Pellai suggerisce un maggiore equilibrio tra formazione calcistica ed educativa, mettendo in luce la carenza di educatori rispetto ai procuratori nel mondo dello sport giovanile.
L’immaturità nel gestire successo e ricchezza, soprattutto a giovane età, può condurre a scelte nefaste. L’educazione alla responsabilità e al “saper essere” risulta essenziale per prevenire derive negative.
Per prevenire la deriva ludopatica, Pellai enfatizza l’importanza della costruzione di un’identità solida. Inoltre, la recente condanna di Fagioli introduce una formula sanzionatoria che abbraccia sia l’aspetto punitivo che quello rieducativo, segnando un passo verso un approccio più olistico al problema.
Infine, il mondo virtuale, spesso teatro di scommesse illegali, può distorcere la percezione della realtà, alimentando l’impulsività e la mancanza di controllo. La perdita di grandi somme online appare meno impattante socialmente, ma le conseguenze reali restano devastanti.