Sciopero venerdì 8 marzo, dalla scuola alla sanità: ecco chi si ferma per protesta

L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, quest’anno sarà un giorno di lotta e di mobilitazione con uno sciopero generale proclamato da gran parte dei sindacati italiani.
24 ore di astensione dal lavoro per rivendicare i diritti delle donne e protestare contro le discriminazioni, la violenza e la precarietà.
Scuola, università, ricerca, formazione professionale, sanità, vigili del fuoco, Autostrade sono solo alcuni dei settori coinvolti. Lo sciopero del trasporto pubblico è stato ridimensionato dal Garante, mentre i cortei transfemministi animeranno le piazze di tutta Italia.
Le ragioni della mobilitazione
- Contro ogni forma di violenza sulle donne: fisica, psicologica e morale.
- Contro le discriminazioni salariali e di ruolo nel lavoro e nelle istituzioni.
- Per la pace e contro la guerra e l’aumento delle spese militari.
- Per servizi pubblici di qualità, lavoro stabile e riconoscimento del lavoro di cura.
- Per aumenti salariali in rapporto al costo della vita.
- Per la salute e sicurezza e un adeguato stato sociale.
I cortei transfemministi
Il movimento Non Una di Meno invita a un blocco della produzione e della riproduzione per rivendicare una società più giusta e libera dalla violenza patriarcale. In molte città italiane si terranno cortei, manifestazioni e sit-in. A Roma il corteo partirà alle 10 dal Circo Massimo.
La mobilitazione è stata proclamata dalla gran parte delle sigle sindacali italiane: aderiranno la Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil.