Sciopero generale 29 novembre, Landini (Cgil): “Così non si va avanti, è arrivato il momento di una rivolta sociale”. Fratelli d’Italia tuona: “Parole gravi”

Clima incandescente tra governo e sindacati. “È arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale”, ha tuonato il segretario della Cgil Maurizio Landini a margine di un’assemblea a Milano, spiegando le ragioni dello sciopero generale indetto con la Uil per il 29 novembre.
La mobilitazione, secondo il leader sindacale, punta a “cambiare e migliorare il Paese”, anche attraverso l’utilizzo dei referendum, strumenti che “permettono ai cittadini di decidere del proprio futuro”. Landini ha poi ribadito la necessità di una maggiore equità fiscale, sottolineando come “l’unica cosa che è aumentata l’anno scorso sono le tasse pagate da lavoratori dipendenti e pensionati”. L’incontro tra governo e sindacati, inizialmente previsto per il 5 novembre per discutere la nuova legge di Bilancio, è stato rinviato all’11 novembre a causa di uno stato influenzale della premier Giorgia Meloni.
Durissima la replica del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. “Con quale coraggio Landini incita alla rivolta sociale?”, si chiede il deputato, avvertendo il segretario della Cgil che “incitare alla rivolta integra gli estremi di reato”. Foti ha poi ironizzato sull’aumento di stipendio di Landini, “quasi trecento euro al mese”, mettendolo in contrapposizione con le richieste di salario minimo avanzate dal sindacato: “È rimasto solo a credere ai suoi esilaranti proclami di insurrezione”, ha concluso.