Sciopero 6 maggio: “No alla scuola dei quiz e Pcto, sì all’immissione in ruolo di tutti i precari docenti e ATA”

Comunicato USB – L’Unione Sindacale di Base, Cobas Sardegna, Unicobas, Cub e Osa indicono per giovedì 6 maggio lo sciopero generale della scuola contro il Recovery fund della digitalizzazione e delle competenze voluto dal governo Draghi, con manifestazione alle ore 10 al Ministero dell’Istruzione.
Partendo dal tema dell’Invalsi e dalla scuola dei quiz, abbiamo costruito la giornata intorno alle questioni del PNRR, degli organici, dell’assunzione dei precari, dell’edilizia scolastica, della ripartenza in sicurezza e del rifiuto della scuola-parcheggio estiva del ministro Bianchi, respingendo la sterile contrapposizione scuole aperte-scuole chiuse.
Scioperiamo sulla base di richieste estremamente chiare:
• immissione in ruolo di tutti i precari (docenti e ATA) a partire da quelli con tre anni di servizio, con un investimento di almeno 7 mld;
• libertà di mobilità per docenti e ATA (no ai vincoli quinquennali e triennali);
• investimento pluriennale nella riqualificazione e ampliamento degli edifici scolastici (13 mld);
• la ripresa di una scuola in sicurezza a settembre, con DPI adeguati (FFp2), più spazi, riduzione del numero di alunni per classe, sanificazioni adeguate (anche dell’aria) e nuovi organici in servizio dal 1° settembre;
• un sistema adeguato di tracciamento dei contagi;
• una campagna vaccinale efficace e rapida;
• l’abbandono della Didattica Digitale Integrata, una volta aperte le scuole a settembre;
• l’abolizione dei test Invalsi e dei Pcto;
• un rinnovo contrattuale che preveda un investimento di 7 mld per un congruo aumento degli stipendi, più il necessario per un immediato riconoscimento economico relativo al maggiore impegno di docenti e ATA durante la pandemia;
• completa internalizzazione del personale ausiliario ed educativo;
• rifiuto di ogni ipotesi di autonomia differenziata.