Sciopero 17 novembre, Buondonno (SI): “La scuola non può essere ridotta a società interinale, trampolino di lancio per il lavoro”

Giuseppe Buondonno, responsabile Scuola e Università di Sinistra Italiana, ha espresso una forte preoccupazione per il futuro del sistema educativo in Italia.
“Studenti, insegnanti e ATA oggi in piazza con lavoratrici e lavoratori di tutte le altre categorie. Perché il futuro della scuola è il futuro del Paese; e non possiamo rassegnarci al lavoro precario, ai tagli alla scuola e al sapere, alla trasformazione dell’istruzione in una ‘società interinale’ che pensa solo all’avviamento al lavoro, che rafforza le diseguaglianze, invece di contribuire a superarle,” ha dichiarato.
La mobilitazione segna un momento cruciale per la comunità educativa in Italia. Al centro delle rivendicazioni, vi è la lotta contro la precarietà lavorativa e i continui tagli al settore dell’istruzione. La presa di posizione unisce studenti, docenti e personale ATA in una protesta comune che mira a rivendicare non solo i loro diritti, ma anche la qualità dell’educazione nel Paese.
Il messaggio è chiaro: il sistema educativo non può essere ridotto a un semplice trampolino di lancio per il mercato del lavoro. Si richiede un’istruzione che vada oltre, che contribuisca attivamente a ridurre le disuguaglianze e promuovere l’uguaglianza di opportunità. Questa visione contrasta con l’attuale tendenza a considerare l’istruzione unicamente sotto l’aspetto dell’avviamento professionale, trascurando il suo ruolo fondamentale nella formazione di cittadini critici e consapevoli.
La protesta solleva interrogativi cruciali sul ruolo dell’istruzione in una società moderna. Qual è il vero scopo dell’educazione? Come può l’istruzione contribuire effettivamente a creare una società più equa e inclusiva? La risposta a queste domande è essenziale per capire il cammino che l’Italia deve intraprendere per garantire un futuro migliore a tutti i suoi cittadini.