Scienze delle religioni utili per l’insegnamento di Lettere, Snadir risponde a Granato: “Inutile ostilità nei confronti del mondo cattolico”
Un emendamento PD consentirà ai laureati in Scienze delle religioni (codice LM64) di accedere ad una più ampia serie di insegnamenti. Con questo emendamento i laureati in scienze delle religioni potranno partecipare alle procedure concorsuali per accedere alle amministrazioni pubbliche, tra le quali anche la scuola.
Potranno pertanto insegnare, oltre Filosofia e Scienze umane (A-18) e Filosofia e storia (A-19), come già previsto dalla norma vigente (DM 259/2017), anche italiano, storia e geografia nella scuola media (A-22), e anche italiano e storia negli istituti di istruzione secondaria (A-12), con integrazione di crediti.
Il provvedimento, che tende ad una valorizzazione delle lauree magistrali, ha ottenuto 144 voti favorevoli in Senato, ora si attende l’approvazione da parte della Camera dei Deputati che dovrà avvenire entro il 1° giugno 2021.
Secondo la senatrice Granato è stata creata “… un’equipollenza per usare la scuola come ufficio di collocamento dei raccomandati della curia. Questo è l’ennesimo intervento a gamba tesa del Partito Democratico” (..…) “Questo fa capire che i tentacoli della CEI arrivano praticamente ovunque”.
Ci risulta difficile comprendere l’intervento della senatrice Granato di “L’Alternativa C’è”. Cosa c’entra la CEI con un titolo culturale (Laurea in Scienze delle religioni – LM 64) che si consegue nelle Università statali italiane e non in quelle pontificie?, afferma in una nota lo Snadir.
Forse la senatrice Granato confonde i titoli ecclesiastici, che danno accesso all’insegnamento della religione nella scuola statale italiana, con i titoli rilasciati dalle Università italiane. L’emendamento 10.27 a firma del Sen. Rampi del PD riguarda esclusivamente questi ultimi.
“L’intervento della senatrice Granato è servito solo ad evidenziare – ancora una volta – la sua inutile ostilità nei confronti del mondo cattolico. Il suo impegno, negli ultimi mesi, si è concentrato nel passaggio da un gruppo politico all’altro (dal sito “Io rendiconto – M5S” risulta che sin da novembre 2020 non era in regola con le restituzioni economiche), evidentemente non è riuscita a trovare tempo per affrontare in maniera costruttiva le problematiche della scuola e quelle dei precari in particolare”.
“Ci auguriamo che presto la laurea magistrale in scienze religiose, che permette di insegnare religione nelle scuole, possa essere riconosciuta pienamente equipollente ad una laurea come quella in “scienze delle religioni” (LM 64), così da ottenere la totale parità di riconoscimento con i titoli statali”, conclude la nota.