Scienze della formazione primaria è il titolo per insegnare nella scuola primaria. Lettera

inviata da Giacomo Cristante – Alla cortese attenzione della Redazione di Orizzonte Scuola, sono un docente del primo ciclo di istruzione e rispondo alla lettera della collega Nadia Impalà, nella quale lamenta di non poter accedere alle graduatorie di seconda fascia per l’insegnamento alla scuola primaria (perchè sprovvista dell’apposito titolo).
Pur comprendendo umanamente il suo disagio derivante dall’incertezza nel non sapere quando potrà riprendere a lavorare, troverei sbagliato aprire una finestra di iscrizione alle istanze a figure che presentano un profilo formativo diverso da quello originato dal vecchio corso di istruzione superiore magistrale o da quello universitario di Scienze della formazione primaria.
Una simile proposta, a mio avviso, rappresenterebbe una “toppa” provvisoria ad un problema (quello della mancanza di docenti alla scuola primaria) che ha bisogno di interventi strutturali che non possono prescindere da un puntuale riconoscimento della professione docente così com’è prevista dalla normativa attualmente vigente.
Le pur fondamentali competenze psico-pedagogiche acquisibili in percorsi universitari dalle indubbie qualità (come quello di Psicologia che ha seguito la collega) non sono sufficienti da sole a formare il profilo epistemologico di un docente di scuola primaria.
Accanto ad esse occorre adoperarsi per la costruzione delle competenze didattico-disciplinari, per cui gli studenti dei corsi di Scienze della formazione primaria dedicano un tempo quantitativamente significativo nel quinquennio di erogazione di tali proposte formative.
Essi sono tenuti anche a svolgere un totale di 600 ore di tirocinio, tra incontri indiretti all’università, esperienze dirette a scuola e attività di rielaborazione riflessiva a casa.
Lungi dal voler abbandonarmi ad un mero esercizio didascalico, mi permetto di riportare tali elementi informativi per ribadire alla collega gli aspetti centrali della figura docente e la mole di lavoro che gli studenti che ambiscono a tale professione sono tenuti a seguire.
L’augurio che faccio a Nadia è di considerare l’opportunità, qualora voglia effettivamente continuare a lavorare alla scuola primaria, di iscriversi al corso di Scienze della formazione primaria.
Troverà un contesto potenzialmente foriero di conoscenze umane e stimoli culturali importanti.
Inoltre, potrà contare su un ambiente che negli anni ha accolto un numero considerevole di studenti già impegnati nel mondo della scuola, con titoli di laurea “altri” già conseguiti e con famiglie già formate.
Pur con tutti i limiti che potrebbe fisiologicamente incontrare nel misurarsi con un’organizzazione burocraticamente importante qual è quella universitaria, posso dirle che si può riuscire a conciliare il tutto.
Glielo auguro con tutto il cuore.