Schettini: “Non date i cellulari ai bambini, vi pare normale? Al ristorante dategli un foglio da disegnare”

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Vincenzo Schettini, il docente di fisica diventato celebre sui social con Lafisicachecipiace, ha lanciato un accorato appello contro l’uso dei cellulari da parte dei più piccoli.

Ma vi pare normale? Io vedo a tavola, nelle pizzerie, i genitori che danno ‘sto benedetto cellulare ai bambini di 4 anni per farli stare zitti! Vi prego, non fate questa cosa!”, ha dichiarato in un video pubblicato su Instagram.

Il professore ha raccontato che alcuni genitori giustificano questa scelta dicendo: “Qual è l’alternativa per farlo stare zitto? Noi gli diamo il cellulare perché si distrae e non parla”. Ma secondo Schettini esistono soluzioni più educative: “Dategli un foglio, dategli dei colori, un libro, dei fumetti. Aiutateli a riempire la noia con la creatività”.

Il suo appello ha riacceso il dibattito sull’uso smodato degli smartphone tra i più piccoli e sull’importanza di stimolare la loro immaginazione senza ricorrere ai dispositivi digitali.

Il tema dell’uso degli smartphone da parte dei bambini è sempre più centrale nel dibattito pubblico, ma anche relativamente ad interventi di carattere normativo. E’ ormai diventata prassi quotidiana nelle scuole Primarie, ad esempio, non utilizzare lo smartphone anche per scopi di carattere didattico.

A ciò si aggiunge l’iniziativa normativa in Sicilia, dove è stata approvata una legge che vieta l’uso dei cellulari a bambini minori di 5 anni con sanzioni fino a 500 euro per i genitori che non rispettano il divieto.

Anche a Nord si muove qualcosa, anche se non di carattere normativo. E’ notizia della scorsa settimana che alcuni Comuni del Nord Milano hanno siglato un accordo per limitare l’uso degli smartphone tra i minori di 14 anni. L’iniziativa, ispirata a esperienze simili in Europa, punta a sensibilizzare famiglie e scuole sui rischi legati all’uso precoce dei dispositivi digitali.

Il “patto” prevede il coinvolgimento di genitori, insegnanti e istituzioni per promuovere alternative educative e sociali, scoraggiando l’uso di cellulari in età scolare. L’obiettivo è tutelare il benessere psicofisico dei ragazzi, riducendo fenomeni come dipendenza da schermi e isolamento sociale.

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