Scatti di anzianità nello stipendio, in Italia non sono previsti per i docenti precari. Il caso passa alla Corte di Giustizia europea
Stipendio: quello dei docenti assunti con contratto a termine in Italia è sempre quello iniziale anche se gli anni di precariato diventano 3, 6, 9…. Il precario non ha diritto agli scatti di anzianità in base al servizio svolto, il suo contratto inizia a settembre (nel migliore dei casi) e termina a giugno. L’anno successivo è una nuova storia, come se il docente o l’assistente amministrativo o il collaboratore scolastico non avesse già lavorato per la stessa Amministrazione.
La Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la perdurante violazione della normativa europea sul lavoro a tempo determinato nel settore scolastico.
Una questione, ben nota, è quella dell’abuso dei contratti a termine.
L’altra è relativa a
- Discriminazione retributiva per gli insegnanti precari: la normativa italiana non prevede una progressione retributiva per gli insegnanti assunti a tempo determinato, basata sull’anzianità di servizio. Questa disparità di trattamento rispetto ai docenti di ruolo, che beneficiano di una progressione stipendiale, costituisce una discriminazione vietata dal diritto comunitario.
Come funziona la ricostruzione di carriera
Per gli insegnanti immessi in ruolo a far data dall’anno scolastico 2023/2024 sarà prevista la valutazione integrale di tutto il periodo sia i fini giuridici che economici, senza limitazione ai soli primi quattro anni.
Questo significa che ai fini del riconoscimento, giuridico ed economico per la ricostruzione carriera, si valuterà il servizio di insegnamento pre ruolo effettivamente prestato, mentre non trova più applicazione il criterio della validità dell’anno scolastico, ovvero il raggiungimento di un minimo di 180 giorni di servizio o il servizio ininterrotto dal 1° febbraio fino al termine delle attività didattiche.
Solo dopo l’assunzione a tempo indeterminato e la conferma in ruolo il docente può richiedere la ricostruzione di carriera, valorizzando anche il servizio svolto con contratti a tempo determinato.
Il commento del Ministro Valditara
“Prendo atto della decisione della Commissione europea che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea perché si riducano le condizioni per il ricorso dei contratti a termine e affinché i docenti precari abbiano gli stessi scatti di anzianità degli insegnanti di ruolo, in nome di una piena parificazione dei diritti. Abbiamo sottoposto da tempo alla Commissione la necessità di rivedere il sistema di reclutamento dei docenti italiani previsto da un’intesa fra la Commissione e il precedente governo, superando le rigidità della riforma PNRR che creano un’oggettiva discriminazione a danno dei docenti precari e non tengono conto dei numeri del precariato che sono cresciuti negli scorsi anni. Attendiamo quindi fiduciosi che la parificazione dei diritti possa essere estesa ora anche alle forme di reclutamento”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.