Scanzi: “Basta con i genitori troppo permissivi. Chi spara ai docenti non può essere promosso”

Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, interviene sugli ultimi episodi che hanno interessato la scuola. Nel suo ultimo video su YouTube, Scanzi ha criticato la decisione di promuovere i due studenti di Rovigo che avevano sparato a una docente con una pistola a pallini, nonostante avessero meritato una punizione più severa.
Il giornalista ha espresso il suo disaccordo con la sinistra, che sostiene la necessità di perdonare e integrare questi studenti, e con la destra, che invece sostiene che dovevano essere bocciati. La polemica ha raggiunto il culmine quando il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha etichettato la promozione degli studenti come “scandalosa”.
Scanzi, che ha spesso criticato il Ministro per le sue posizioni, in questo caso si è trovato a essere d’accordo con lui. Tuttavia, ha sottolineato la debolezza delle azioni intraprese, sostenendo che limitarsi a dare ai ragazzi un voto di “6” in condotta non è una soluzione sufficiente al problema.
Inoltre, Scanzi ha criticato il collega Alex Corlazzoli per la sua difesa degli studenti e per aver attribuito la colpa all’insegnante. Pur riconoscendo la presenza di insegnanti inadeguati, Scanzi ha sottolineato che nessun comportamento degli insegnanti può giustificare un tale attacco.
Secondo Scanzi, il discorso del psichiatra Paolo Crepet sul Corriere della Sera offre un’alternativa più equilibrata. Crepet sostiene che la bocciatura non avrebbe risolto il problema, ma avrebbe suggerito di far lavorare i ragazzi in ospedale per far loro comprendere cosa significhi la sofferenza. Tuttavia, Scanzi sottolinea il problema dell’iper-permissività dei genitori che potrebbero non accettare una tale punizione.
Scanzi concorda con Crepet sul fatto che la questione va oltre la scuola e riflette problemi più ampi della società. Entrambi ritengono che la violenza nei confronti di un insegnante dovrebbe essere punita allo stesso modo del maltrattamento degli animali, sottolineando la gravità del problema e la necessità di una seria riflessione.