Stati generali della scuola digitale, Perri: “Se gli studenti usano ChatGPT come se fosse una Wikipedia […] questo è un problema”. INTERVISTA

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L’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere nella ricerca scientifica, offrendo possibilità finora impensabili.

Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico, intervistato da Orizzonte Scuola, durante gli Stati Generali della Scuola Digitale a Bergamo, spiega come l’IA stia già trovando applicazione in ambiti complessi, come lo studio del protein folding, il ripiegamento delle proteine. “Abbiamo delle idee che abbiamo iniziato ad applicare subito”, afferma Perri, sottolineando come stiano emergendo applicazioni impreviste. “È difficile vedere dove andremo a finire con l’intelligenza artificiale applicata alla scienza”.

Consapevolezza e verifica dei risultati

L’entusiasmo per le potenzialità dell’IA non deve far dimenticare l’importanza di un utilizzo consapevole. Perri mette in guardia contro il rischio di considerare l’IA, e strumenti come ChatGPT, fonti di informazione infallibili. “Se gli studenti usano ChatGPT come se fosse una Wikipedia […] questo è un problema”, avverte Perri. ChatGPT, infatti, è programmato per inventare informazioni quando non le conosce, e prendere per veri i dati forniti senza una verifica critica può portare a conclusioni errate.

Il metodo scientifico e il pensiero critico

Il problema non riguarda solo gli studenti, ma anche gli scienziati, che devono valutare attentamente l’esattezza dei risultati ottenuti con l’IA. Il metodo scientifico, con la sua rigorosa procedura di verifica, offre strumenti per individuare eventuali errori. La sfida, secondo Perri, consiste nel diffondere il pensiero critico e l’analisi critica nella società, a partire dalla scuola, per formare cittadini in grado di utilizzare l’IA in modo consapevole e responsabile.

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