Sasso (Lega): “Galli della Loggia ha sbagliato. Ma a scuola l’inclusione non sempre c’è”

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Anche Rossano Sasso, Capogruppo Lega Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, commenta l’editoriale tanto criticato di Ernesto Galli della Loggia. 

Ernesto Galli della Loggia – dice il leghista – ha certamente e incredibilmente sbagliato nel profetizzare una differenziazione a scuola tra studenti normodotati e studenti disabili, quasi evocando un ritorno alle classi differenziali. Un insulto non solo per gli studenti e le loro famiglie ma anche per decine di migliaia tra docenti, pedagogisti, operatori e assistenti che della disabilità e dell’inclusione hanno fatto una ragione di vita e non semplicemente professionale. Suggerisco a Galli della Loggia di approfondire, magari leggendo qualcosa del prof. Ianes“.

Fatte queste doverose premesse sulla terapia, sbagliatissima, vergata sul Corriere della Sera dal professore, mi concentrerei maggiormente sulla diagnosi – prosegue Sasso -. Ho insegnato per numerosi anni, sono stato Sottosegretario all’Istruzione con delega alla disabilità e purtroppo devo riconoscere come non sempre venga garantita a scuola una effettiva inclusione. Certo, nella maggior parte dei casi ciò avviene e siamo tutti grati ai professionisti che se ne occupano e al sistema scuola in generale. Ma non è sempre così. Non lo è ad esempio quando in cattedra ci salgono docenti non specializzati sulla materia e quindi privi delle opportune competenze. Non lo è per esempio quando un bambino autistico cambia docente di sostegno ogni anno, perdendo tutti i successi formativi acquisiti. Non lo è quando i docenti della materia non sono formati adeguatamente sull’inclusione o, peggio mi sento, non collaborano con quelli di sostegno. Non lo è quando si utilizza l’assunzione sul sostegno solo come taxi per poi prendersi quella sul posto comune“.

Da Sottosegretario riuscii, in un periodo condizionato dalla pandemia e dalle restrizioni, a disporre che anche in zona rossa le scuole potessero rimanere aperte almeno per loro, per gli studenti disabili e che addirittura potessero essere accompagnati in classe da 2-3 compagni, in modo da non sentirsi soli.
Era la primavera del 2021. Di che razza di inclusione avrebbe potuto godere un bambino disabile, da solo e davanti allo schermo di un computer ? Le famiglie e le associazioni apprezzarono molto. Sapete invece chi protestò? Alcuni sindacati e i docenti di sostegno, per fortuna pochi“, evidenzia.

Secondo Sasso, dunque, “Ernesto Galli della Loggia ha sbagliato terapia, ma sulla diagnosi in parte ha detto la verità. Non si possono negare i grandi miglioramenti delle politiche per la disabilità nella scuola italiana degli ultimi 40 anni, ma è giunto il momento di fare di più. Anzi, è fin troppo tardi. Tre proposte per fare qualcosa subito:
1) aumentare il numero dei posti messi a bando dalle università per formare i docenti sul sostegno, non è più possibile affiancare agli studenti disabili persone che non siano specializzate.
2) Garantire continuità didattica e continuativa allo studente disabile, favorendo gli incarichi sul sostegno al docente che aveva ricoperto lo stesso posto con lo stesso studente in precedenza.
3) il docente della materia deve diventare un docente d’inclusione a tutti gli effetti e non deve essere un mondo a parte rispetto al docente di sostegno. Altro che classi differenziali“.

Le statistiche ci dicono che il numero delle disabilità e dei bisogni educativi speciali è in costante aumento. Dinanzi a questi dati la politica deve agire. Non sarà facile perché la situazione ereditata non è per niente semplice, ma abbiamo il dovere morale e politico di cambiare in meglio le cose. Lo dobbiamo fare come educatori, come politici, come genitori“, conclude.

Galli della Loggia: “L’inclusione a scuola è una mera illusione tra studenti normali, alunni con disabilità e ragazzi stranieri incapaci di spiccicare una parola in italiano”

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