Sasso: “Distribuito libro a fumetti con due papà e utero in affitto. Lega fermerà ideologia gender”

Nelle scuole primarie, nella provincia di Asti, è stato distribuito un libro a fumetti intitolato “Perché hai due papà”, che affronta il tema delle famiglie omogenitoriali e della gestazione per altri.
La notizia è stata rilanciata dal deputato Rossano Sasso, capogruppo della Lega in commissione Scienza, Cultura e Istruzione della Camera, che ha raccolto le segnalazioni di numerosi genitori preoccupati. Secondo Sasso, il volume veicolerebbe “un messaggio molto chiaro: è giusto e bello che due uomini possano avere un figlio, comprandolo da una donna”. Il parlamentare sottolinea come la distribuzione del libro da parte degli insegnanti, figure di riferimento per i bambini, rappresenti un rischio di “indottrinamento gender”.
Le reazioni dei genitori e le accuse di indottrinamento
Sasso riferisce di aver ricevuto “lamentele da parte di numerose mamme e papà”, preoccupati per la diffusione del fumetto senza il coinvolgimento preventivo delle famiglie. Il deputato attribuisce l’iniziativa ad “attivisti lgbt di estrema sinistra”, accusando la scuola di aver agito “all’insaputa dei genitori” e in modo “subdolo”. Il timore espresso riguarda la possibilità che, attraverso la lettura in classe, si trasmetta ai bambini una visione della famiglia non condivisa da tutti, senza che le famiglie possano esprimere il proprio consenso. Sasso annuncia che, qualora la vicenda venisse confermata, non esiterà a “denunciare pubblicamente i responsabili”.
La proposta della Lega: consenso informato obbligatorio per le famiglie
Il caso riaccende il dibattito sulla presenza di temi legati all’identità di genere. Sasso richiama l’attenzione sulla risoluzione della Lega, già approvata in commissione, che prevede l’introduzione del consenso informato obbligatorio delle famiglie per l’affrontare determinati argomenti a scuola. Il deputato ribadisce la volontà del partito di “fermare l’ideologia gender nelle scuole” e chiede al governo di recepire la proposta di legge presentata, sottolineando: “Giù le mani dai nostri figli”.