Sardegna verso vaccinazione urgente insegnanti. Assessore: partire subito per la sicurezza di chi sta in aula ogni giorno
La Regione Sardegna ha altri piani rispetto al calendario di vaccinazione del governo per il personale scolastico. Lo afferma a La Nuova Sardegna l’assessore all’istruzione Andrea Biancareddu.
“Ne parleremo in giunta in questi giorni – spiega-. È chiaro che resta prioritario vaccinare prima il personale sanitario, che in questi mesi terribili si è sacrificato tanto per tutti noi, e le persone anziane e fragili. Ma la scuola è il futuro, è la ricchezza più grande che abbiamo. Per questo chiederò che anche insegnanti e personale non docente siano vaccinati con urgenza. Non credo che ci saranno voci contrarie, bisogna partire subito per la sicurezza di chi sta in aula ogni giorno, professori e studenti”.
E poi sul rinvio della riapertura delle scuole superiori nell’Isola fissato per il 1° febbraio, Biancareddu è sicuro: “La dad resta una soluzione d’emergenza con tanti aspetti negativi. Non potrà mai sostituire la lezione in aula”. Ma “purtroppo – aggiunge -abbiamo dovuto prorogare le lezioni a distanza sino al 31 gennaio. Non era possibile fare rientrare i ragazzi a scuola in questo momento. Ci sono stati confronti tra i vari soggetti coinvolti e le autorità sanitarie: il numero di ricoveri ordinari e nelle terapie intensive ha indotto a rimandare il ritorno in classe”.
La scelta non dipenderebbe dall’elevato numero di casi riscontrati all’interno delle scuole, “i contagi sono stati – infatti -contenuti perché all’interno delle scuole si è lavorato benissimo e sono state garantite buone condizioni di sicurezza. Ma è tutto ciò che si muove intorno alla scuola che preoccupa”.
“Circa il 40% dei contagi in ambiente scolastico è avvenuto alle Superiori, in misura inferiore alle Medie e alla Primaria – 23 e 17% – e il resto tra i più piccoli. A fare la differenza è il fatto che sino ai 14 anni gli scolari sono accompagnati dai genitori, quindi le occasioni di assembramento con i compagni sono molto più limitate rispetto ai ragazzi più grandi”, sottolinea.
Infine sull’esame di maturità, l’assessore crede sia giusto abolirlo “o comunque pensare a una versione light. In ogni caso l’esito della prova non dovrà essere decisivo nella valutazione finale dello studente”.
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