Sanzioni disciplinari docenti, Anief: indisponibili alla concentrazione di un potere sanzionatorio maggiore nelle mani del DS

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Si è svolto l’incontro tra ARAN e organizzazioni sindacali sul tema della responsabilità disciplinare del personale docente. Si tratta di un argomento di particolare complessità e dalle innumerevoli nonché delicate implicazioni – su tutte, la tutela della libertà di insegnamento – su cui si discute da tempo e che, per questo, è stato dirottato su una sequenza negoziale separata.

La delegazione ANIEF, composta dai segretari generali Stefano Cavallini e Marco Giordano, ha evidenziato nel proprio intervento di essere indisponibile alla concentrazione di un potere sanzionatorio maggiore rispetto all’attuale nelle mani del dirigente scolastico.

Va ricordato che il combinato disposto di varie norme succedutesi nel tempo – in particolare il D.lgs. 165/2001 (modificato dal D.lgs. 150/2009 prima e dal D.lgs. 75/2017 dopo) e il D.lgs. 297/1994 (Testo Unico Scuola) – ha fatto sì che ad oggi i dirigenti scolastico possano irrogare al personale docente esclusivamente le sanzioni del richiamo scritto e della censura, mentre quelle di grado superiore (dalla sospensione al licenziamento) sono rimaste in capo all’Ufficio Procedimenti Disciplinari attivo presso ogni direzione scolastica regionale.

Riteniamo che l’attuale assetto – dichiara il segretario generale ANIEF Marco Giordano – risponda già pienamente all’esigenza di comporre la garanzia della libertà di insegnamento con la necessità di perseguire, ove si verifichino, le violazioni del codice disciplinare da parte del personale docente. È pertanto necessario far sì che sia sempre un organo terzo, e non il dirigente scolastico, a decidere l’eventuale irrogazione dei provvedimenti più gravi, come nel caso della sospensione dal servizio. Tanto più se consideriamo – conclude Giordano – che in questi anni le modifiche normative hanno via via previsto deroghe importanti in favore dei dirigenti che, rispetto al recente passato, sono adesso soggetti a vincoli e termini meno rigidi nello svolgimento dei procedimenti disciplinari e che troppo spesso questi ultimi sono avviati sulla base di segnalazioni di studenti o famiglie senza essere preceduti – come invece dovrebbe accadere – da un’accurata e approfondita istruttoria preliminare del DS”.

La trattativa tra le parti riprenderà nelle prossime settimane.

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