Sangiuliano: “Il politicamente corretto soffoca il dibattito. Giornalismo? Deve tornare a parlare di temi importanti”
Un attacco al “politicamente corretto” e un appello al giornalismo affinché torni a svolgere il suo ruolo di mediatore e di voce critica. Questo in sintesi il pensiero espresso dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Meeting di Rimini, durante il dibattito “Verità, consenso, bolla”.
Per Sangiuliano, il “partito più forte in Occidente” è proprio quello del “politicamente corretto”, un partito unico che “ha schematizzato delle verità assolute ed è pronto a castigare chiunque dissenta”.
Un conformismo imperante che, secondo il ministro, soffoca il dibattito pubblico e impedisce il progresso: “Se guardiamo la storia dell’umanità, l’avanzamento ce l’hanno dato, molto spesso, le posizioni eretiche”, ha ricordato Sangiuliano.
Il ministro ha poi rivolto un appello al giornalismo, invitandolo a non piegarsi alla logica del “politicamente corretto” e a tornare a svolgere il suo ruolo cruciale nella società: “Credo ancora nel giornalismo come mediazione, come luogo nel quale le questioni vengono impostate in maniera seria e organica”, ha affermato.
Un compito, quello del giornalismo di qualità, reso ancora più urgente dalla crisi del settore e dalla proliferazione di fake news e polarizzazione sui social media.
“Il dibattito pubblico è enormemente scaduto rispetto ad altre epoche”, ha sottolineato Sangiuliano, ricordando come nel passato il confronto di idee, pur acceso, fosse sempre di alto livello.
Per il ministro, il giornalismo deve tornare a essere un’arena di confronto aperto e costruttivo, capace di dare voce a opinioni diverse e di stimolare il pensiero critico. Solo così, conclude Sangiuliano, sarà possibile contrastare la deriva del “pensiero unico” e costruire una società più libera e consapevole.