Salvini: “Sì alla velocità ridotta vicino a scuole o asili. No a 30 km/h in tutte le strade cittadine”

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La città di Bologna si trova al centro di una controversia politica e civile riguardo l’introduzione della “Città 30”, un’iniziativa che prevede la riduzione del limite di velocità a 30 km/h in tutta la città.

Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, evidenziando un approccio autonomista, ha espresso preoccupazione per questa mossa, considerandola potenzialmente dannosa e punitiva. Secondo il ministero, in un’intervista a Quotidiano.net., la politica di limitazione della velocità dovrebbe essere l’eccezione, non la regola, e applicata in modo mirato in aree specifiche come vicino a scuole o asili.

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha aperto al dialogo con il ministero, suggerendo la possibilità di un tavolo di confronto sulla questione. Tuttavia, il ministro ha criticato l’approccio generalizzato alla riduzione del limite di velocità, sottolineando che potrebbe portare a un aumento del traffico e dell’inquinamento senza miglioramenti significativi nella sicurezza stradale.

La posizione mette in evidenza una divergenza di vedute tra il governo locale e quello nazionale sulle politiche di mobilità urbana. La discussione si amplia considerando precedenti giuridici come quello di Milano, dove l’obbligo sui dispositivi anti-angolo cieco dei camion è stato bocciato dai giudici. Ciò solleva la questione se anche la “Città 30” di Bologna possa affrontare sfide legali.

Il ministero sta lavorando a una direttiva per chiarire e razionalizzare i limiti di velocità, indicando anche una nuova regolamentazione sugli autovelox, che dovrebbero garantire il corretto comportamento di chi guida piuttosto che penalizzare i cittadini.

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