Salvini, sì ad abolizione valore legale titolo di studio. D’accordo il M5S, cosa significa
Oggi, domenica, giornata di grande novità per il mondo della scuola, con i rappresentanti della Lega a tutto campo su diversi argomenti.
Abolizione del valore del titolo di studio
Tra i Leghisti impegnati sull’argomento scuola anche il leader che è intervenuto sulla questione del valore legale dei titoli di studio.
Secondo il vicepremier, bisogna “mettere mano alla riforma della scuola e dell’Università“, ed è “da affrontare la questione del valore legale del titolo di studio“.
“Negli ultimi anni la scuola e l’università sono stati serbatoi elettorali e sindacali – ha detto alla scuola politica della Lega Nord -. L’abolizione del valore legale del titolo di studio è una questione da affrontare“.
Cosa potrebbe significare
Le ipotesi per una concreata realizzazione dell’abolizione del titolo di studio (che, come scrive Wikipedia è “secondo la scienza dell’educazione, un certificato che attesta l’insieme di conoscenze e competenze apprese nel corso di studi“). possono essere molteplici. Durante il Governo Monti era stata presentata una proposta che così veniva articolata:
- eliminazione del vincolo del tipo di studio per l’accesso ai concorsi pubblici
- eliminazione del valore del voto di laurea nei concorsi pubblici
- valutazione differenziata della laurea a seconda della qualità della facoltà/università di provenienza
- eliminazione o riduzione del peso della laurea nei concorsi pubblici
D’accordo anche il Movimento 5 Stelle
In realtà di abolire il valore legale del titolo di studio se ne parla dal 2009 e per il M5s è un punto del programma. Una proposta di legge viene da Maria Pallini, deputata del Movimento, e punta sull’accesso ai concorsi pubblici: divieto di inserire il requisito del voto di laurea nei bandi dei concorsi pubblici.
Perché sì
L’abolizione del valore legale dei titoli di studio servirebbe a mettere in concorrenza tra loro le Università. Mancando un valore all’attestato rilasciato le Università sarebbero spinte a migliorare il servizio offerto, assumendo bravi docenti e migliorando la didattica. Sarebbe il mercato a decidere il valore degli studi conseguiti.
Perché no
Secondo le ragioni del No, l’abolizione permetterebbe una maggiore discrezionalità in sede concorsuale da parte degli esaminatori, aprendo le porte a raccomandazioni e favoritismi.
Inoltre, l’abolizione del valore legale del titolo di studio creerebbe Università di serie A e di serie B con costi insostenibili per iscriversi alle prime. Il rischio è la creazione di un sistema duale del sistema formativo.